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Martedì 02 Ottobre 2012
Cassina, furto di videopoker
Incastrato dalle impronte
Un comasco a processo per l'irruzione in un bar di via Risorgimento del maggio del 2009. I malviventi fuggirono ma su un videopoker furono rintracciate le sue impronte digitali
Bellugi, che al tribunale risulta irreperibile, è accusato di avere fatto parte del "commando" di quattro persone che la notte del 14 maggio del 2009 irruppe al bar Darwil di via Risorgimento, a Cassina Rizzardi, con l'obiettivo di fare sparire i videopoker, zeppi di monete.
Non andò tutto per il verso giusto. Nel senso che scattò l'allarme e nel giro di un paio di minuti i carabinieri furono lì. I ladri mollarono tutto. Tre videopoker che avevano già caricato su un furgone (una quarta l'avevano spostata ma non avevano ancora avuto il tempo per caricarla), e il furgone stesso. Poi balzarono su un'auto e fuggirono, scatenando un inseguimento in cui riuscirono a seminare i carabinieri. Al bar rimase un po' di tutto. Spranghe, piedi di porco, cacciavite, tutto il "kit" del perfetto scassinatore. C'era anche un giubbotto, che si sarebbe poi scoperto essere proprio di Bellugi. Furono bravi i militari a svolgere un sopralluogo completo nel bar.
Cercarono con attenzione qualche impronta digitale, finendo per trovarla sul quarto videopoker, quello abbandonato in mezzo al corridoio del bar. Ce n'erano tre, impresse sui lati, e appartenevano tutte alla stessa persona, Bellugi. Esito scontato: la Procura, una volta accertato che anche il giubbotto abbandonato durante la fuga doveva appartenere a lui, lo ha mandato a processo.
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