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Mercoledì 03 Ottobre 2012
Abatantuono debutta
alla regia teatrale
Da domani sera a domenica, al teatro Manzoni di Milano, dirige Mauro di Francesco e Nini Salerno in "Vengo a prenderti stasera". «Come sempre, ogni mio lavoro nasce da un'amicizia e così, anche stavolta, ho accettato di cimentarmi nella mia prima regia teatrale perché me lo ha chiesto il mio amico Mauro di Francesco, che vedrete sul palco con un altro amico, Nini Salerno»
L'attore milanese, che ha cominciato la sua carriera negli anni Settanta allo storico circolo cabarettistico Derby, ha presentato così questo sua nuova avventura artistica: «Come sempre, ogni mio lavoro nasce da un'amicizia e così, anche stavolta, ho accettato di cimentarmi nella mia prima regia teatrale perché me lo ha chiesto il mio amico Mauro di Francesco, che vedrete sul palco con un altro amico, Nini Salerno».
<+tondo>La commedia racconta di un comico fallito (di Francesco) cui si presenta la morte in persona (Nini Salerno) per fissargli il fatale appuntamento e portarlo nell'inferno dei comici, dove ha già condotto altri illustri predecessori, da Totò a Vittorio De Sica, ma lui farà di tutto per rimandare l'estremo passo fino al colpo di scena finale.
Il testo, che di Francesco già interpretò insieme a Corrado Tedeschi undici anni fa, a detta di Abatantuono «sentiva un po' il tempo, soprattutto negli sketch comici», così si è reso necessario un lungo lavoro di riscrittura che ha portato ad un taglio più cinematografico, linguaggio più congeniale al regista.
Ma il tempo che corre è visibile anche sui volti dei protagonisti, a cominciare da di Francesco, che tiene a sottolineare il suo glorioso passato: «Prima di raggiungere la popolarità al cinema con "Sapore di mare", sono stato il pupillo di Strehler che, a sedici anni, mi ha voluto ne "Il gioco dei potenti"...». Dei tre attori, quello che negli anni è stato meno lontano dal palcoscenico è Salerno, che impersona una morte insolita, "brillante", capace di instaurare un rapporto di amicizia con il predestinato.
Conclude Abatantuono: «Quello che mi interessa è far uscire dal teatro la gente con leggerezza. Per questo ho voluto affrontare il tema della morte con ottimismo. E mi sono concesso il lusso di inserire le canzoni che mi piacciono di più degli anni Sessanta...».
Ylenia Spinelli
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