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Giovedì 04 Ottobre 2012
Lo scandalo dei Tributi Italia
Truffate Lanzo e Guanzate
Circa cento milioni di euro che al posto di andare a rimpolpare le casse dei Comuni sarebbero finiti sui conti correnti personali degli amministratori della società concessionaria per la riscossione. E tra questi 400 Comuni, ci sono anche Lanzo d'Intelvi e Guanzate. Ma non è stato ancora fornito l'elenco completo, quindi non si esclude che altri amministrazioni comasche siano coinvolte.
Il caso della Tributi Italia passa anche dalla provincia di Como. La società ormai fantasma - il tribunale di Roma aveva già dichiarato il suo fallimento - dal 2006 al 2009 aveva riscosso le imposte per conto di oltre 400 Comuni: si parla di Ici, Tosap, Tarsu e così via. A lei si erano affidati anche i Comuni di Lanzo d'Intelvi e Guanzate: per fortuna nessuna delle due amministrazioni aveva affidato l'incarico di riscuotere le somme - ben più ingenti - per Ici o tassa rifiuti, bensì per le imposte riguardanti la pubblicità e i diritti di affissione. Lanzo, in realtà, sta ancora aspettando di incassare 17mila euro, mentre Guanzate vanta un credito di 38.250 euro: soldi che, molto probabilmente, non arriveranno mai.
Ieri il colpo di scena. La Guardia di finanza di Genova ha arrestato cinque persone e sequestrato beni e denaro per un valore di nove milioni di euro, denunciando altre 4 persone. Il principale "protagonista" della vicenda risulta essere Giuseppe Saggese, 52 anni, amministratore di fatto della società - sede a Roma, direzione a Chiavari - è accusato di peculato, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, omesso versamento di ritenute certificate e omesso versamento di Iva.
Saggese, secondo i finanzieri, si sarebbe appropriato almeno 20 milioni di euro: sono stati accertati prelievi bancari anche di diecimila euro al giorno, senza contare barche, auto di lusso, feste, vacanze in località prestigiose. Il tutto con i soldi dei Comuni.
Guarda il comunicato della Guardia di finanza
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