Crisi dell'euro, esodo in Svizzera
L'economia comasca non ci crede

Associazioni di categoria e sindacati: "Il mercato soffre, ma il quadro catastrofico non è reale"

COMO - «Lo scenario economico non è così apocalittico da lasciar presagire un esodo verso la Svizzera. Mi sembra davvero un'esagerazione».
Per anni a capo dei Frontalieri Cgil della provincia di Como, Claudio Pozzetti è un fine conoscitore dei rapporti tra l'Italia e i cugini elvetici. Ecco perché il sindacalista lariano non crede all'eventualità di un ipotetico esodo dall'Italia conseguente a un improvviso peggioramento delle condizioni economiche del Paese. L'esercitazione militare a protezione del Canton Ticino confermata dal "Mattino on line", quotidiano della Lega dei ticinesi, sarebbe a suo giudizio «un po' esagerata», frutto di una visione finanziaria dello Stivale assolutamente distante dalla realtà della penisola.
«Che gli italiani, per scappare dal loro Paese, debbano invadere la Svizzera - dice Giansilvio Primavesi (presidente di Confcommercio Como) - sa un po' di barzelletta. La loro preoccupazione, semmai, deve essere quella di non rivalutare troppo il franco».

L'approfondimento su "La Provincia" in edicola oggi (18 ottobre 2012)

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