Via le etichette Made in Italy
I comaschi: «Vincono i furbi»

Gianluca Brenna, presidente dei tessili di Confindustria, protesta per la decisione europea

COMO - Lo stop della Commissione europea alle etichette Made in Italy secondo Gianluca Brenna, presidente del Gruppo Filiera Tessile di Confindustria Como, "aprirebbe la strada ai “furbetti” che importano prodotti dalla Cina e poi li etichettano Made in Italy. In un momento di grande calo dei consumi è destinato ad alimentare la concorrenza sleale delle merci di importazione lowcost prive di indicazione di origine". La Commissione  europea ha infatti stralciato la proposta di regolamento UE sull'etichettatura obbligatoria per i prodotti provenienti da Stati extraeuropei. Su La Provincia del 27 ottobre l'analisi di Brenna.

Leggi l'approfondimento nell'edizione de La Provincia in edicola sabato 27 ottobre

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