«Sisme di Olgiate, un anno
per evitare i tagli»

È la sfida di azienda e lavoratori dopo l'accordo per il rinnovo dei contratti di solidarietà. Il direttore Luculli: «Una prova di responsabilità soiale l'utilizzo degli ammortizzatori»

OLGIATE COMASCO Sisme, un anno di tempo per salvare posti di lavoro e dare rinnovato slancio all'azienda.

La sfida che azienda, lavoratori e sindacati hanno raccolto con l'accordo del 15 ottobre. Intesa che prevede il rinnovo dei contratti di solidarietà fino all'autunno 2013, mobilità volontaria incentivata a partire dalla seconda finestra di uscita di gennaio 2013, delocalizzazione della linea 179 da novembre a fronte dello sviluppo in Italia della produzione di motori per cappe e il mantenimento a Olgiate della linea 160, la ridefinizione di un nuovo sistema premiante.

I problemi restano
Sul tavolo restano tutti i problemi, a cominciare dall'esubero strutturale di 200 lavoratori, soltanto congelato.

«Credo che la Sisme abbia dimostrato responsabilità sociale, dando disponibilità a utilizzare gli ammortizzatori con la consapevolezza che termineranno nell'autunno 2013 - dichiara il direttore del personale, Sergio Luculli - A quel punto bisognerà fare i passi che andranno fatti. Nell'accordo c'è la disponibilità aziendale a rimodulare l'incentivazione all'esodo, anche se tutto dovrà essere valutato con la sostenibilità della solidarietà in relazione ai bassi volumi prevedibili per il 2013. Se dovessimo avere la certezza che non sarà necessario alcun tipo di uscita, manterremo gli ottomila euro previsti nell'accordo del novembre 2011 per la finestra di gennaio 2013».

Con una previsione 2013 dei volumi produttivi in calo del dieci per cento rispetto al 2012, si pone il problema di gestire tutto il personale con la solidarietà.

Le uscite volontarie
«È la ragione per cui avremmo auspicato per il prossimo gennaio un'uscita volontaria significativa (nel documento aziendale era stata indicata in 40 dipendenti; numero poi scomparso nell'accordo)«Sisme di Olgiate, un anno
per evitare i tagli» - aggiunge Luculli - «Fino ad oggi abbiamo potuto gestire il tutto con una solidarietà equilibrata, nel senso che siamo stati intorno al 30-40% di utilizzo; è evidente che la riduzione dei volumi porterà l'asticella sul 40-50%, 50-60% (il massimo). Se sarà sostenibile, come noi crediamo, non ci sarà bisogno di avere esuberi nella finestra d'uscita di gennaio 2013 per quei 20-30 che a oggi sono ancora in più per la solidarietà. Confidiamo che questo differenziale potrà essere gestito con l'arrivo di nuovi volumi, oppure lavorando sul concetto d'incentivazione all'esodo».

Messi al sicuro i lavoratori con l'accodo di solidarietà fino all'autunno 2013, il prossimo anno dovrà servire per lavorare sulla fabbrica per migliorarne organizzazione, efficienza e produttività.

Consulenti esterni
«Con le organizzazioni sindacali abbiamo condiviso l'avvio di un nuovo processo di valutazione dei gruppi di lavoro, anche con l'utilizzo di consulenti esterni, con l'obiettivo di migliorare le rese delle linee attraverso un lavoro mirato da farsi sulla revisione dei tempi standard e sulla produttività» spiega Luculli prima di concludere.

«Nell'intesa del 15 ottobre - chiude il direttore del personale - abbiamo indicato come priorità la linea 160, che è in perdita e, confermiamo, non sarà delocalizzata, la 190 e a seguire le altre. Si tratta di mettersi tutti d'impegno e lavorare per modificare l'attuale sistema, per renderlo più efficiente e competitivo, per poter avere minor costo su ogni unità di prodotto».
                                                                                            Manuela Clerici
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