Cara Provincia
e stimati concittadini,
Como continuerà ad essere capoluogo ma il sondaggio di questo giornale rivela che molti comaschi sono indifferenti.
Forse il problema è dovuto al disinteresse verso la politica ma secondo me è incredibile. Già ci pensa la globalizzazione a svuotare la sostanza delle cose, senza che ad essa si aggiunga il menefreghismo della gente.
L'organizzazione dei territori riguarda motivazioni non sempre riconducibili al campanilismo, e un territorio che non riconosce più se stesso è succube di una politica sempre più distante.
Stendhal definiva il Lario un “lago del milanese”, come sarebbe logico nella visione globale dell'Europa. Ma definirlo “lago del monzese” sarebbe stato ridicolo. Internet e i libri lo avrebbero chiamato così e basta un briciolo di cultura per capire l'assurdità di questa definizione.
La stessa assurdità che ha reso indipendente un centro distante pochi km da una metropoli, Monza appunto.
Se i comaschi sono indifferenti temo che la debolezza dei loro politici sia lo specchio della popolazione.
Ma stavolta i politici hanno ottenuto un importante risultato mentre la gente si sarebbe data a Monza: brava!
Como sembra la bella addormentata nel bosco, sta sprofondando come le paratie ed è stata privata della paternità sui bambini che nascono all'ospedale (secondo quest'ottica, Plinio, Volta e Cosima Wagner sarebbero nati a San Fermo, Monza).
Vedremo se il nuovo assetto territoriale sveglierà i comaschi o se invece continueranno a criticare senza far nulla.
Nicola Guarisco
Como
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