A Schignano l'arsenale
dei bracconieri

Denunciata una donna, fermata appena dopo avere ucciso un gatto con una fucilata. Trovati anche trappole ed un locale per macellare gli animali.

SCHIGNANO - Fucili, munizioni, un macello con cella frigorifera e ganci per scuoiare gli animali, sensori elettronici collegati a trappole con esche e, alla fine, uno sgabello fatto di corna di cervo, cuscino di pelo forse di pecora: anche questo elemento fa parte dell'arredo di una baita ispezionata l'altra notte dalla polizia provinciale, nel corso di un'operazione a tutela del territorio e della fauna.

Una pattuglia era già da qualche tempo in zona per verificare alcuni sospetti. L'altra sera gli agenti hanno sentito un colpo di fucile, hanno localizzato il luogo di partenza dello sparo, l'hanno raggiunto ed hanno trovato un gatto privo di vita, ferito a morte dalla fucilata. L'hanno raccolto come "corpo del reato", già inquieti per una manifestazione così violenta contro una bestiola inerme, e sono risaliti alla baita.

All'interno la proprietaria, 55 anni, denunciata per uccisione di animale, alterazione di armi e custodia di armi in luogo non idoneo. L'indagine è peraltro appena incominciata e potrebbe riservare ulteriori sviluppi.

Alla vista degli agenti, la donna, in tuta mimetica, non ha detto nulla e s'è limitata a piangere, mentre assisteva ai rilievi e all'inventario del materiale ritrovato. Ha regolare licenza di caccia, ma le armi erano munite di silenziatore che non è consentito, come sono proibite le trappole costituite da buche nel terreno, pericolose anche per gli escursionisti. Gli animali attratti dalle esche finivano in trappola e il dispositivo elettronico collegato alle buche avrebbe lanciato l'allarme, ad ogni ora del giorno e della notte.

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