Monti al Colle: «Mi dimetto»
Prima le leggi di bilancio

Ricevuto da Napolitano, ha espresso l'intenzione di dimettersi: quelle di Alfano sono parole di sfiducia. Prima però vanno varate le leggi di bilancio

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha  ricevuto al Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Senatore Mario Monti. «Il Presidente della Repubblica - si legge in una nota diffusa dal Colle - ha prospettato al Presidente del Consiglio l'esito dei colloqui avuti con i rappresentanti delle forze politiche che avevano dall'inizio sostenuto il Governo e con i Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.

Il Presidente del Consiglio ha dal canto suo rilevato che la successiva dichiarazione resa ieri in Parlamento dal Segretario del PdL on. Angelino Alfano costituisce, nella sostanza, un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del Governo e della sua linea di azione.

Il Presidente del Consiglio non ritiene pertanto possibile l'ulteriore espletamento del suo mandato e ha di conseguenza manifestato il suo intento di rassegnare le dimissioni. Il Presidente del Consiglio - è scritto sempre nel comunicato- accerterà quanto prima se le forze politiche che non intendono assumersi la responsabilità di provocare l'esercizio provvisorio - rendendo ancora più gravi le conseguenze di una crisi di governo, anche a livello europeo - siano pronte a concorrere all'approvazione in tempi brevi delle leggi di stabilità e di bilancio. Subito dopo il Presidente del Consiglio provvederà, sentito il Consiglio dei Ministri, a formalizzare le sue irrevocabili dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica».

Il premier Mario Monti intende avviare quanto prima i contatti con i partiti per verificare disponibilità e tempi dell'approvazione della legge di stabilità. Il tutto in un'ottica di accelerazione che potrebbe portare al voto in febbraio, anzichè a marzo come finora ipotizzato. È quanto si apprende in ambienti vicini al governo.

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