Strada chiusa da tre anni
Dopo la frana è tutto fermo
Il sindaco di Asso sui ripristini a Scarenna: «Siamo soli, ci aiuti l'Unione europea».
ASSO - Fra pochi giorni, martedì 15 gennaio, saranno trascorsi tre anni dal giorno in cui in frazione Scarenna una frana sbarrò il collegamento tra Asso e Caslino d'Erba, costringendo di fatto tutti gli abitanti della frazione a qualche chilometro in più in auto se diretti verso Erba.
Una frana dimenticata, perché su una strada utilizzata in gran parte solo dai residenti di due paesi, Asso e Caslino; identico destino per la parete di roccia accanto, conosciuta a livello nazionale e non solo dagli scalatori, ma ora non più utilizzabile. Il sindaco di Asso, Maria Giulia Manzeni, vorrebbe puntare a una riapertura e a un progetto complessivo di valorizzazione, ma sostiene che ci sia una scarsa volontà da parte degli altri due comuni interessati, Canzo e, appunto, Caslino.
Il problema sono le circa duemila tonnellate di terra, sassi e roccia riversate sulla strada. L'unica soluzione sarebbe quella di costruire una nuova strada nella piana, ma manca la copertura economica dell'intervento; e poco importa, evidentemente, che in questo modo si perda anche un importante investimento affrontato non molti anni fa, il ponte costruito per superare il fiume Lambro in Località Ca' Bianca, poco utilizzato.
«Il costo della nuova strada dovrebbe essere approssimativamente di circa 600mila euro ed è chiaro che Asso non si può prendere carico da solo dell'intervento. Sono convinta che si potrebbero trovare fondi dell'Unione europea, puntando a un rilancio turistico attraverso la parete di roccia che è conosciuta dagli scalatori non solo italiani, ottenendo fondi anche per la strada» - afferma la Manzeni - «Per la parete ora vige un'ordinanza di chiusura per l'instabilità di tutto il fronte, ma quella parte non dovrebbe avere grossi problemi. Stiamo comunque aspettando una relazione complessiva che ci darà anche delle direttive su come intervenire».
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