Caslino d'Erba, mazzette nel frigo
Ingegnere arrestato per tangenti

Giuseppe Luperto fermato ieri dai carabinieri. Lavorava al polo tecnologico di Genova, è accusato di truffa ed estorsione

CASLINO D'ERBA - Un ingegnere, Giuseppe Luperto, 38 anni, origini leccesi ma con una residenza in paese da diversi anni, in via salita Belvedere, è stato arrestato all'alba di ieri dai carabinieri di Genova, nell'ambito di un'inchiesta su un giro di presunte tangenti pagate per la realizzazione del nuovo polo tecnologico degli Erzelli, nel capoluogo ligure.

Luperti, che passerà il Natale in carcere, è stato fermato assieme a due colleghi, Enrico Casaretti, 42 anni, di Parma, direttore tecnico dell'azienda impegnata nella realizzazione del Polo (la Aurora Costruzioni), e Carlo Azzaretti Fumaroli, quarantenne napoletano responsabile delle opere di urbanizzazione, e ad un imprenditore ligure, Roberto Accinelli di Savona.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Nucleo investigativo di Genova, che a Caslino sono stati coadiuvati dai colleghi della stazione di Asso, Luperto e i suoi soci si sarebbero impossessati, nel tempo, di circa un milione e 300mila euro, tutte tangenti trasformate in una sorta di consuetudine. Se una delle aziende impegnate nella realizzazione del polo tecnologico genovese voleva essere liquidata, il titolare doveva pagare, o direttamente in nero o attraverso l'emissione di fatture false.
Un bel giro davvero, secondo la procura genovese, se è vero, come è vero, che altri 21 imprenditori sono stati indagati a piede libero, gente che avrebbe versato mazzette in cambio di favori vari.

A Caslino, a casa di Luperto, sono stati recuperati circa 130mila euro in contanti, banconote messe sotto vuoto e nascoste nel frigorifero di casa. L'ingegnere, responsabile della manutenzione degli impianti del polo tecnologico, si era già visto sequestrare un computer, nel corso di una perquisizione risalente allo scorso marzo, eseguita in quell'occasione dai carabinieri di Asso.

«Questa operazione ha evidenziato un sistema di guadagno diffuso di tipo parassitario». Michele Di Lecce, procuratore capo di Genova, che ha coordinato assieme al pubblico ministero Alberto Lari l'indagine sulle tangenti per la costruzione del polo tecnologico degli Erzelli, commenta così lo sviluppo dell'inchiesta che ha portato questa mattina all'emissione delle misure cautelare ai danni di Giuseppe Luperto, portato in carcere, a disposizione dell'autorità giudiziaria, e dei suoi coindagati.

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