Applausi al San Teodoro
per la Filarmonica Jora

Ottima prestazione dell'orchestra romena che ha proposto pagine importnati nella sala canturina

CANTU' Due concerti in uno, venerdì sera al teatro San Teodoro di Cantù. L'Orchestra Filarmonica "Miahil Jora" di Bacau, compagine storica del concorso pianistico internazionale canturino, in tournée invernale in Italia, è passata a fare gli auguri agli amici di quasi un quarto di secolo del capoluogo brianteo e della Nuova Scuola di Musica, proponendo un anticipo di concerto di Capodanno ma, soprattutto, un ponte culturale verso l'est del mondo decisamente particolare. Con una sorta di passaporto della Romania porta dell'Europa da e verso l'oriente, la filarmonica diretta per una volta da Marius Hristescu ha aperto la prima parte della serata con un Poutourri per pianoforte e orchestra dello stesso direttore, brano d'occasione e d'effetto nel quale l'impronta melodica etnica si è manifestata chiara e fascinosa, che ha condotto verso le vere particolarità della serata. Al pubblico che gremiva il San Teodoro sono stati presentati il pianista tredicenne Pouria Khadem Azghadi e la Suite iraniana per pianoforte e orchestra di Loris Tjeknavorian e e Melik Mavisakalyan, compositori iraniani di origine armena il cui brano di spessore ha coinvolto il pubblico con il proprio sinfonismo eclettico, che strizza l'occhio all'occidente importando temi e sonorità della propria tradizione. Già dotato dell'autonomia necessaria a confrontarsi alla pari con l'orchestra, il giovanissimo Pouria, che rappresentava l'Iran insieme al direttore e all'addetto agli scambi internazionali dell'Iraranian Music Museum, si è mostrato sicuro alla tastiera e nel gestire il suono per sé e con la massa orchestrale. Con i suoi applausi il pubblico canturino ha sicuramente reso onore all'occasione, che forse meritava e meriterà di essere ulteriormente approfondita nei suoi aspetti culturali che vanno ben oltre gli intensi ma brevi minuti di un concerto. La serata è poi continuata fra il battito di mani scandito e quello intenso dei brani occidentali da concerto di capodanno anticipato, fra Suppè, Rossini, un tocco verdiano e tanti Strauss eseguiti di routine dalla filarmonica rumena. Un buon anno  "motivo e luogo di speranza" con la bellezza a contrastare ogni crisi, come ha dichiarato l'assessore alla cultura comunale Francesco Pavesi, che non può che far ben sperare.
Stefano Lamon

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