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Venerdì 04 Gennaio 2013
Castiglione, rapina alle Poste
Malviventi con accento laghée
Due uomini armati a volto coperto hanno fatto irruzione nell'ufficio facendosi consegnare duemila euro in contanti. I testimoni: «Sembravano sessanteni, parlavano con un'inflessione molto comasca»
A distanza di poche settimane dal colpo messo a segno negli uffici di Valsolda (per il quale, tra l'altro, i carabinieri avevano eseguito un arresto, poche ore dopo), tra lago e valli tornano in azione i rapinatori delle Poste.
Questa volta tocca al piccolo ufficio di Castiglione, una sola impiegata e direttrice in servizio qui da anni, già vittima, nel 2005, di una rapina pressoché identica. La replica è andata in scena nella tarda mattinata di ieri, poco dopo mezzogiorno, mentre quattro clienti aspettavano il proprio turno in fila allo sportello. I rapinatori sono entrati brandendo le pistole e puntando dritti verso la responsabile. Le hanno intimato di consegnare tutto il denaro in cassa - più o meno duemila euro in contanti - poi le hanno chiesto di spalancare la cassaforte, dimenticando che, essendo di quelle temporizzate, neppure l'amministratore delegato avrebbe potuto anticiparne l'apertura.
Alla fine hanno chiuso tutti in bagno e si sono allontanati a piedi, probabilmente - secondo quanto riferito da alcuni testimoni - verso piazza Monsignor Santi, a pochi metri dall'ufficio postale, che si trova invece in via alla Chiesa. È probabile che un terzo complice li stesse aspettando, e che con lui siano fuggiti in auto. I "clienti" sono stati liberati subito dopo. Con loro, chiusa in bagno, c'era una signora che non ha fatto altro che contattare il marito via cellulare. La aspettava all'esterno. È entrato, ha aperto la porta dei servizi e ha telefonato ai carabinieri.
Due dettagli sono emersi durante il breve sopralluogo svolto per rilevare le impronte digitali. Il primo: i due rapinatori era tutto meno che giovanotti. A giudicare dal loro aspetto, dai modi e dalla voce dell'unico dei due che abbia parlato, potrebbero avere avuto circa una sessantina d'anni. Quanto all'accento, nessun dubbio: tutti hanno concordato sul fatto che l'uomo mascherato si esprimesse con una inflessione molto comasca, se non addirittura laghée. La direttrice, comunque sotto choc, è stata portata in ospedale a Menaggio per precauzione. Dieci anni fa, come detto, subì un'altra identica rapina. Fu un piccolo "caso" di cui si parlò a lungo. Il pensionato che vive al piano di sopra, nello stesso stabile dell'ufficio, si imbatté in uno dei due banditi e lo prese a schiaffi. Ieri, purtroppo, non c'era.
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