Homepage / Cantù - Mariano
Sabato 05 Gennaio 2013
Dai banchi fino al web
Stop ai telefonini a scuola
Giro di vite della scuola media Anzani di Cantù dopo un episodio accaduto negli anni passati: alcune foto scattate da una ragazzina con il cellulare negli spogliatoi della palestra poi finite su Internet
CANTU' Alcune foto scattate da una ragazzina con il cellulare negli spogliatoi della palestra delle scuole medie Anzani di via Fossano. E finite su Internet. Con le compagne di classe, minorenni, immortalate in biancheria intima mentre si cambiano i vestiti per l'ora di lezione. Un episodio, commesso con la leggerezza di un'adolescente, su cui la dottoressa Maria Castelli, dirigente dell'istituto comprensivo 2, non ha voluto transigere. L'autrice degli scatti è stata sospesa per un paio di giorni. E il regolamento per l'uso del cellulare, a scuola, inasprito. Si rischia il sequestro del telefono - come avviene di tanto in tanto - e una sospensione dalle lezioni anche oltre i quindici giorni.
Il fatto, dice la preside, non risale a quest'anno scolastico. Ma, dopo l'accaduto, la scuola ha deciso di rimarcare, ad ogni nuovo anno di lezione, il regolamento per l'uso del telefonino.
«In passato si sono verificati episodi spiacevoli - afferma la Castelli - come queste fotografie, che comunque non presentavano nudità, scattate da una studente alle sue compagne mentre si infilavano la tuta. E pubblicate su Internet. E' quello che ci ha portato a rimarcare il divieto del cellulare con un regolamento».
Da settembre a oggi sono cinque i telefonini ritirati ai ragazzi, spenti e posti sotto sequestro. Deve essere poi il genitore a presentarsi a scuola per firmare e riscattare l'oggetto. «Si fa divieto di utilizzo del cellulare di altro dispositivo elettronico - si legge nel regolamento - nel periodo compreso tra l'orario di inizio e l'orario di fine delle lezioni, incluso l'intervallo, i cambi di lezione, della mensa, del dopo mensa e di qualsiasi attività si svolga all'interno dell'istituto.
Nel caso l'alunno fosse in possesso del cellulare o di altro dispositivo elettronico questo va riposto spento e non utilizzato in alcun modo, nemmeno da spento. L'utilizzo di un dispositivo elettronico è ammesso solo su esplicita autorizzazione da parte del docente».
Obiettivo raggiunto
A volte sono gli stessi genitori che, anziché ricordare ai figli l'esistenza del divieto, sorvolerebbero sulla questione. Nel «materiale non autorizzato», come viene definito nel regolamento, oltre a cellulare e smartphone vi sono «lettore MP3, gioco elettronico, macchina fotografica o altro dispositivo elettronico».
Il regolamento, tarato su un canovaccio utilizzabile in qualsiasi scuola italiana, sembra sortire il suo effetto. Anche perché, nei casi più gravi, si rischia la sospensione da tutte le attività didattiche oltre i quindici giorni. Per il momento, basta conoscere la pena per evitare grane. «C'è un clima più tranquillo - afferma la preside - i ragazzi forse hanno capito».
© RIPRODUZIONE RISERVATA