Cassa in deroga, si raccontano
cooperative e artigiani

Tutti i settori sono colpiti dalla crisi, ecco come i piccoli stanno reagendo: un salvagente da mantenere

COMO Sono le cooperative tra le più colpite e tra le realtà che nel 2012 hanno chiesto la frequenza la cassa in deroga. Di ogni settore.

Sottolinea il presidente di Confcooperative Como, Mauro Frangi: «Anche per le imprese cooperative - commenta - vale quello che vale per tutte le piccole e medie imprese comasche: a soffrire sono soprattutto le imprese meno dinamiche e meno strutturate per affrontare le trasformazioni».

 Per fronteggiare la crisi, infatti, il mondo della cooperazione ha dovuto ricorrere al «mutualismo tra i soci».

Faticano a reggere il passo anche gli artigiani che, come sottolinea il presidente di Cna Como, Enrico Benati, negli ultimi anni hanno trovato nella cassa in deroga «un salvagente».

«Fino a giugno - dice - lo stanziamento previsto dovrebbe coprire le necessità. Da li in avanti, però, è tutto da scrivere».

La cassa in deroga è un modo anche per affrontare periodi in cui bisogna fermarsi, ad esempio per lavori. Villa d'Este è nell'elenco della Provincia, perché l'hotel Barchetta sta subendo un restyling: riaprirà a marzo.

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