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Giovedì 10 Gennaio 2013
Per sette sere Baglioni
"occupa" gli Arcimboldi
Avrà inizio stasera (giovedì 10 gennaio) l'"occupazione" del Teatro degli Arcimboldi con "Dieci dita", quelle con cui Claudio Baglioni suonerà pianoforte e chitarra "one man band"
Sette sere per "Dieci dita", quelle con cui Claudio Baglioni suonerà pianoforte e chitarra (anzi, chitarre: ne avrà tre sul palco), privandosi di ogni musicista di supporto per intrattenere i suoi sempre numerosissimi fan da perfetto "one man band".
Uniche certezze l'inizio, affidato a una "Solo" quanto mai programmatica, e la fine, che dovrebbe essere "Mille giorni di te e di me", a meno che l'artista romano non si produca in ulteriori bis. In mezzo, ha anticipato il cantautore, ci sarà di tutto: brani vecchi e nuovi, classici inevitabili ("E tu, "Amore bello", "Poster", "Strada facendo", l'immancabile "Questo piccolo grande amore"), ma anche pezzi meno noti nell'attesa che Baglioni torni a pubblicare canzoni inedite: l'appuntamento dovrebbe essere fissato per la primavera e il titolo del nuovo album dovrebbe essere "Con voi" (i condizionali sono d'obbligo).
Nei dieci anni di distanza tra questa nuova opera e "Sono io, l'uomo della storia accanto" del 2003 si è disimpegnato tra live, antologie, divertissement come le cover di "Quelle degli altri" e le carole di "Un piccolo Natale in più", pubblicato in prossimità delle ultime feste.
Da stasera, alle 21, fino al 16 gennaio, le ultime due date aggiunte a furor di popolo per accontentare tutte le richieste. I biglietti per i concerti agli Arcimboldi costano da 87 a 35 euro. È anche disponibile una speciale "Dieci dita card": ai possessori sono riservati vantaggi esclusivi, sconti e convenzioni che saranno comunicate da Friends & Partners sul sito www.fepgroup.it. Ci sono anche dei "biglietti palco" per assistere al concerto a pochissima distanza dall'artista. Chi acquista i biglietti on line (www.ticketone.it), infine, riceve una special card personalizzata, diversa per ogni show, che varrà come titolo di ingresso e per trasformarsi poi in un vero e proprio oggetto da collezione.
Alessio Brunialti
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