'Ndrangheta, 110 condannati
Ma la sentenza è nulla

La Cassazione ha annullato per un vizio di forma il deposito delle motivazioni della sentenza Infinito. Nessun imputato uscirà di cella

COMO Il provvedimento è tecnico. Ma le conseguenze rischiano di essere clamorosamente concrete. La Corte di Cassazione ha infatti annullato, per un vizio di forma, il deposito delle motivazioni della sentenza del processo antimafia Infinito, che ha condannato 110 imputati accusati di aver tenuto bordone alle cosche lombarde della 'ndrangheta.

Il rischio concreto, ora, è che la sentenza stessa di condanna possa venire cancellata, anche se sarà la Corte d'appello a dover valutare gli effetti che il pronunciamento della Cassazione avrà sul processo di secondo grado.

Di certo, al momento, nessuno degli imputati ancora in carcere uscirà di cella, nonostante il provvedimento della Suprema Corte. Ma, nel caso di un annullamento della sentenza e della necessità di rifare l'udienza preliminare di primo grado, i tempi massimi entro cui arrivare a una sentenza definitiva, prima che scadano i termini di custodia cautelare degli imputati, si accorciano sensibilmente.

Il termine ultimo per la scadenza dei termini di carcere preventivo per la maggior parte delle persone arrestate nell'ambito del processo infinito è fissato per l'estate 2014, tra un anno e mezzo abbondante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA