Holcim, si ferma lo stabilimento
«Difendiamo i nostri posti»

A Merone giorno di sciopero, anche in concomitanza con la premiazione di Holcim a Milano. L'azienda però per rispetto non ritirerà il premio

MERONE Stabilimento fermo, tutto il giorno. A Merone la protesta dei 250 lavoratori Holcim Italia alza il tiro.

A loro, a partire dalle sette del mattino, si uniranno anche i colleghi di Ternate, in provincia di Varese, con l'obiettivo dichiarato di ottenere dall'azienda un dietrofront sui tagli - 180 gli esuberi dichiarati venerdì scorso sui 540 dipendenti totali - prospettati entro la fine del 2013.

Intanto Holcim Italia, attraverso l'amministratore delegato Piero Corpina «conferma la disponibilità al dialogo nei confronti di tutti gli interlocutori». E precisa: «In questo frangente, i soggetti prioritari sono le organizzazioni sindacali e i dipendenti cui il dialogo è dovuto».

Ieri il secondo giorno di presidio, con i fuochi accesi e manichini appesi agli alberi. Oggi, invece, lo sciopero e la conseguente manifestazione pubblica dimostreranno - ammesso ce ne sia bisogno - la volontà degli addetti della cementeria di non mollare la presa.  «Eccezion fatta per un paio di addetti alla sicurezza del forno - spiega Marco Emilio Rigamonti, rappresentante sindacale aziendale - lo stabilimento è completamente fermo».  Si attendono spiegazioni da parte dell'azienda - continua - sul piano industriale e sui 180 esuberi, di cui 130 interessano Merone.

Holcim Italia, peraltro, proprio oggi avrebbe dovuto ritirare a Milano il premio per la responsabilità sociale assegnato alla stessa da Unioncamere Lombardia. A causa della crisi in atto, però, la società ha deciso di declinare l'invito.
«Per rispetto della manifestazione, l'azienda non andrà a ritirare il premio», spiega Manuela Macchi, capo della divisione responsabilità sociale e comunicazione di Holcim Italia.

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