«Come andremo a finire
noi lavoratori della Holcim?»
Le storie dei dipendenti alla manifestazione di ieri alla cementeria. Tanta la peroccupazione
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Erano in tanti, ieri mattina, davanti ai cancelli Holcim. C'erano i dipendenti della cementeria, ma anche colleghi degli stabilimenti di Ternate e Morano Po e addetti di aziende che ruotano attorno al polo produttivo: tutti si sono ritrovati per capire come affrontare il pacchetto di 180 esuberi messo sul piatto dall'azienda.
Sciopero di tutti i lavoratori, con fantocci appesi qua e là simbolo delle preoccupazioni che attanagliano i dipendenti e la sensazione che i margini di trattativa non siano poi così larghi.
«È dal 2008 che ci sono problemi - dice Massimiliano Frassoni, una moglie e quattro figli ai quali pensare, quindi alle prese con una comprensibile preoccupazione - anche se, nonostante qualche avvisaglia, non ci aspettavamo quanto sta accadendo ora».
«Lavoro per un'azienda che si occupa della manutenzione degli impianti elettrici della cementeria - dice Roberto Guerreschi - e la Holcim rappresenta il suo principale cliente. Sinceramente sono molto preoccupato, anche perché mia moglie, a sua volta, lavora direttamente per Holcim Italia. Non so come andrà a finire».
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