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Venerdì 18 Gennaio 2013
La cassa è vuota: beffato
il bandito in cravatta
Due colpi falliti a Como e Cernobbio grazie ai forzieri temporizzati delle banche
Peccato che di gioco non si trattasse, anche se magari, a qualche dipendente delle due banche visitate dal rapinatore pasticcione, è quasi sembrato uno scherzo.
Di certo è stata una mattina agitata, almeno per polizia e carabinieri, chiamati a intervenire per due tentativi di rapina avvenuti a Como e a Cernobbio, a distanza di circa mezz'ora l'uno dall'altro.
Attorno alle 10.45 è avvenuto il primo maldestro tentativo. Un uomo di mezza età, italiano, vestito in abito scuro, con tanto di cravatta, ma con in testa un berretto con visiera, è entrato nella filiale del Credito Bergamasco di viale Varese 37, di fronte all'ingresso degli uffici della Regione Lombardia.
Con estrema tranquillità è andato a uno degli sportelli, si è infilato la mano in tasca e ha fatto finta di avere una pistola in tasca. Quindi si è rivolto al cassiere. «Sono armato. Dammi tutti i soldi che avete». È molto probabile che in tasca avesse soltanto la sua mano e che non fosse in possesso davvero di una pistola. L'impiegato della banca, con estrema calma, gli ha risposto: «Veramente non posso darle nulla. La cassaforte è temporizzata».
Niente soldi, quindi. A quel punto l'elegante rapinatore in giacca e cravatta ha girato i tacchi ed è uscito, come nulla fosse, dal Credito Bergamasco. E mentre i dipendenti della banca chiamavano la polizia, l'uomo se n'è andato, probabilmente in auto, in direzione Cernobbio.
Alle 11.20 l'elegante rapinatore ha provato un altro colpo, questa volta alla filiale di via Plinio 2, a Cernobbio, della Banca di Credito cooperativo di Cantù. La dinamica è stata praticamente identica: l'uomo, con l'immancabile berretto in testa, è entrato, si è diretto allo sportello e, con la mano infilata in tasca per simulare la presenza di una pistola, ha minacciato il cassiere. «Sono armato, voglio i soldi della cassa».
L'uomo non si aspettava di ricevere la stessa risposta sentita poco prima a Como: «Mi dispiace, la cassa è temporizzata».
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