Holcim, appello sulla cava
«Salvate i posti di lavoro»

Politici, sindacati e lavoratori si sono confrontati sugli esuberi della Holcim. Rivolgendosi anche a Lecco. Guarda le foto

MERONE Ripensate al no sulla cava e salviamo i posti alla cementeria.

L'appello si è alzato venerdì sera dalla politica e non solo, all'assemblea politica sulla Holcim: 122 i posti a rischio a Merone.

«L'azienda non può usare la scusa della cava per lasciare a casa la gente. Il consiglio regionale interverrà per modificare la decisione dell'amministrazione provinciale di Lecco». A dirlo venerdì sera all'assemblea sulla Holcim, il capogruppo regionale Pd, Luca Gaffuri. «Da lunedì - ha spiegato - si apre una nuova fase di trattativa con l'azienda. Se dimostrerà l'effettiva volontà di andare avanti, ci sarà il tempo per fare altre scelte».

Un'affermazione forte la sua, peraltro confermata anche da quanto detto dalla deputata Chiara Braga. Che, parlando apertamente di «decisione sbagliata, non sufficientemente approfondita» in riferimento al diniego a nuove cave sul Cornizzolo votato dalla provincia lecchese, ha sottolineato quanto «anche Como possa far valere un elemento di pressione» nei confronti dei cugini per riaprire la trattativa sull'escavazione. Sulla stessa linea il sindaco di Costa Masnaga Umberto Bonacina: «Con il no alla cava abbiamo dato alla cementeria l'occasione per questo passo. Non facciamoci illusioni: in assenza di modifiche, il 30 giugno spegneranno tutto».

C'è molta preoccupazione e non è mancato un monito: la chiusura sarebbe una tragedia per il territorio e i posti persi non potrebbero mai essere riassorbiti nell'Erbese.

OGGI I DETTAGLI E LE VOCI SUL GIORNALE

GUARDA LE FOTO

© RIPRODUZIONE RISERVATA