Tassa di soggiorno
Sì a denti stretti

«Una vergogna far pagare per il decoro che non c'è»

COMO Ci sono turisti che hanno già criticato l'imposta sul turismo, albergatori alle prese con pacchetti-vacanza già venduti e altri spaventati dalla previsione di veder crescere la burocrazia.
Per non dire, di chi propone d'istituire un "controllore" che vegli, in nome dell'associazione, sul buon uso dei soldi riscossi dal turismo.
Domande e dubbi
Era da tempo nell'aria, eppure, l'ufficializzazione da parte del Comune della volontà d'introdurre, con la stagione estiva 2013, la famigerata imposta sul turismo, ha lasciato i titolari di strutture ricettive comaschi in preda a domande e incertezze.
«Non penso che la tassa sul turismo farà diminuire i flussi turistici diretti sul lago - spiega Attilio Alemanno, titolare dell'albergo Avenue - resta il fatto, che i soldi incassati dal Comune dovranno essere impiegati per attività di promozione turistica. A tal proposito, sarei per l'istituzione di un "controllore" indicato dagli albergatori col ruolo di garante». Inoltre, «qualche giorno fa, parlavo con turisti australiani della paventata tassa - racconta Alemanno - Mi hanno detto che l'imposta in sé non costituirà un problema. Risulta, però, una vergogna che un luogo in cui latita il decoro pretenda di far pagare i propri turisti».

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