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Martedì 22 Gennaio 2013
Da un errore grammaticale
nasce la password giusta
Anche le password molto lunghe, infarcite da maiuscole, minuscole e numeri, non bastano più per evitare il rischio che i nostri dati vengano sottratti e magari riutilizzati. E così nello scegliere la password non ci resta che fare qualche errore di grammatica. Questo almeno stando ad una scoperta di un gruppo di ricercatori americani.
In particolare lo studio ha analizzato l'impatto delle password molto lunghe e della loro struttura grammaticale sulla sicurezza informatica e personale delle stesse. Scoprendo che più che la lunghezza, a concorrere a rendere la password infallibile, è la presenza di errori grammaticali. Un errore formale, un verbo coniugato erroneamente, una parola scritta con troppe doppie, potrebbero eludere i software oggi in uso.
Quel che è certo è che le chiavi più utilizzate, dalla data di nascita, alla prorpia email, oggi mostrano livelli di protezione molto bassi.
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