Pendolari infuriati
Tira aria di rivolta
Il Comitato chiede a Trenord ed alla Regione interventi rapidi e concreti sulla Milano - Asso. È intanto già una realtà la "class action" intrapresa dal Codacons contro i disservizi sulle linee gestite dalla società
ERBA - «Risolviamo i problemi prima che si sviluppi quella rivolta popolare di cui purtroppo si sente sempre più spesso parlare». Lancia l'allarme, in una lettera indirizzata ai responsabili di Trenord e della Regione Lombardia, Christian Rech e Matteo Mambretti, rappresentanti del Comitato pendolari della linea Milano - Asso.
Ogni giorno il Comitato riceve decine di segnalazioni da parte di pendolari infuriati. Così Rech e Mambretti mettono in guardia: «Mai come in questo periodo» - osservano - «si sentono animi caldi che fomentano la rivolta in differenti forme».
Per evitare proteste, insomma, la società dei trasporti dovrebbe correre ai ripari. «I treni viaggiano stipati all'inverosimile» - si legge nella lettera - «a causa di composizioni insufficienti, in perenne ritardo a causa di una infrastruttura antidiluviana».
La cosa frustrante, per il Comitato, «è che non si vede un concreto impegno per uscire da questa situazione». Senza contare che la Milano - Asso «è l'unica linea di Ferrovienord, ramo Milano, ancora per la maggior parte a binario unico, l'unica ad offrire ancora un servizio così lento e carente». La preghiera di Rech e Mambretti a Trenord e Regione è quella di «non lasciare l'ennesima nostra richiesta totalmente inevasa».
In attesa di una risposta, anche il Codacons lancia un appello. I destinatari, in questo caso, sono però i pendolari che hanno chiesto di aderire alla class action contro Trenord per gli enormi disagi di dicembre: «Molti utenti» - annota il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori - «ci hanno segnalato che al momento del rinnovo dell'abbonamento mensile a gennaio alcune biglietterie hanno chiesto e ritirato il tagliando di dicembre», che dà diritto al bonus previsto dalla società.
«L'invito è a non consegnare l'abbonamento senza aver prima fatto una fotocopia» - conclude il Codacons - «È fondamentale per poter aderire alla class action».
L'azione legale collettiva partirà nel giro di qualche mese, quando l'istanza - già depositata a metà dicembre - verrà giudicata ammissibile dal tribunale di Milano.
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