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Giovedì 31 Gennaio 2013
La riforma del riccometro
Come cambia il reddito Isee
Pronto il nuovo sistema per fotografare la ricchezza ed accedere ai servizi pubblici. Più difficile sgarrare
Insieme al Redditometro, che opera sul fronte fiscale, il nuovo Riccometro è parte integrante della manovra sui conti pubblici ed è finalizzato a rendere più stringente la spesa pubblica. Non a caso la riforma era prevista dal decreto Salva Italia, il primo del Governo Monti. La norma era però inciampata nei rilievi della Corte Costituzionale proprio per il mancato coinvolgimento i Comuni, Province e Comuni.
L'Isee serve per "misurare" la situazione economica del nucleo familiare e accedere ai servizi pubblici: dall'asilo nido all'università, dagli assegni di maternità agli sconti sulle bollette della luce e sui canoni telefonici. Le amministrazioni pubbliche potranno così misurare in modo più attento il patrimonio e redditi che non rientrano nell'Irpef. Non solo auto di lusso, moto potenti (sopra i 500 cc) e barche ma anche l'ammontare dei conti correnti, gli investimenti in azioni e fondi d'investimento, gli acquisti di Bot e Btp.
Il "metro" per misurare la condizione economica della famiglia diventa più stringente anche sui redditi. Andranno dichiarati anche se non vengono tassati con l'Irpef: è il caso dei redditi d'affitto (che pagano la cedolare) o dei salari di produttività, ma anche - e questa è una novità non certo gradita - i trattamenti assistenziali e previdenziali e le "carte di debito", cioè gli importi caricati sulla "social card".
A lenire questo aggravio sarà però la previsione di sconti e franchigie mirati a seconda della situazione, ad esempio per pensionati e per famiglie con un disabile. Ci sarà però una norma che consentirà di fare "l'Isee corrente": in pratica di calcolare il riccometro in base al reddito dell'anno in corso, tenendo conto delle eventuali variazioni dovute alla crisi.
Diventano però più pungenti i controlli, tramite incroci informatici. Particolarmente pesante sarà la stretta sui redditi immobiliari. I nuovi criteri prendono a riferimento il valore delle case e dei terreni ai fini Imu, cioè con la rendita rivalutata del 60%. Si potrà però sottrarre il mutuo residuo ed è previsto un abbattimento di un terzo per chi vive nella casa (oltre ad uno sconto legato al numero dei familiari). Prevista una franchigia di 7.000 euro per chi vive in affitto
Previste norme anti-furbi per l'individuazione dei nuclei familiari. Non importa se i coniugi hanno una diversa residenza anagrafica. Saranno considerati nuclei distinti solo se c'è una separazione giudiziale o l'omologazione di una separazione consensuale. Invece - e questo va a favore delle famiglie fotografando una realtà sempre più frequente - un figlio maggiorenne non convivente con la famiglia ma a suo carico ai fini Irpef farà parte a pieno titolo del reddito familiare complessivo.
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