Bollani delizia Chiasso
Il jazz al gran finale

Strepitosa esibizione in piano solo dell'artista milanese. Sabato sera l'ultimo round di concerti allo Spazio Officina: c'è un supergruppo italiano

CHIASSO Uomo di spettacolo a 360 gradi oltre che pianista strepitoso.
In una dimensione ideale, il piano solo, venerdì, nella prima serata del 16° Festival di cultura e musica jazz allo Spazio Officina di Chiasso, Stefano Bollani ha dato sfogo alla sua natura di showman.
Ormai l'artista - e l'uomo - non riesce particamente più a sottrarsi alla luce dei riflettori: andare ai suoi concerti è ormai diventata una moda, un evento glamour. Lui, per di più, ha appena pubblicato per Mondadori il suo terzo libro "Parliamo di musica", medita una nuova edizione televisiva di "Sostiene Bollani", compone. Lavora tantissimo.
A Chiasso, Bollani ha cominciato il concerto con estrema serietà e l'ha concluso scherzando con il pubblico, come non gli riesce di evitare. Da solo, suona e fa quello che si sente, senza alcun filtro. E piace anche perché è così. Perché davvero a pochi verrebbe in mente - com'è successo nel medley concesso come bis - di coniugare "Heidi" a "The Final Countdown". «Mi ricordo solo la musica degli altri, la mia no» ha scherzato il pianista milanese, offrendo una esemplare dimostrazione di tecnica strumentale abbinata a un esasperato spirito interpretativo, capace di stravolgere completamente un brano riuscendo sempre, però, a conservarne la riconoscibilità. Così, si è passati da Duke Ellington a Chico Buarque de Hollande, da Nat King Cole a Bruno Martino fino al divertissement finale. Bordate di applausi.
Prima di Bollani, fresca e divertente la proposta scenico-musicale del progetto svizzero Hildegard Lernt Fliegen guidato dall'ottimo cantante Andreas Schaerer. Grande teatralità e il ticchettio di una macchina per scrivere che si inserisce tra fiati e vocalizzi.
Sabato 2 febbraio, il 16° Festival di cultura e musica jazz di Chiasso consumerà l'ultimo atto. Alle 16.30, nel foyer del cinemateatro in via Alighieri 3 B, prevista la presentazione e la proiezione in anteprima del film "365" scritto e diretto da Roberto Minini Mérot e prodotto da Myro Communications con la partecipazione della Rsi. Più che una biografia o un ritratto di Paolo Fresu, il film disegna una geografia di emozioni sulla ricerca artsitica del trombettista di Berchidda.
La terza e ultima serata musicale della rassegna avrà inizio allo Spazio Officina alle 20.30 con l'esibizione di un supergruppo tutto italiano: l'Acrobats Quintet. È l'ultimo progetto di Tino Tracanna (sax soprano e  tenore) che coinvolge Mauro Ottolini (trombone), Roberto Cecchetto (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso) e Antonio Fusco (batteria) in un confronto di personalità.
Nel secondo set, seguirà il tributo a Elvin Jones del quartetto del sassofonista Chico Freeman (figlio di Von che militò nella Jazz Machine) che, non caso, schiera una batterista d'eccezione come la statunitense Terri Lyne Carrington. Protagonista, il ritmo.
Nell'ultimo set, spazio alla musica di confine della band di Y'akoto. Figlia di un musicista highlife e di una madre tedesca, cantante e chitarrista,propone una fine mistura di soul, folk, reggae e rock ispirata a Billie Holiday, Nina Simone e Erykah Badu. Infine, il dj set di Alessio Bertallot per ballare fino a tardi.
Biglietti a 30 franchi o 25 euro (ridotti a 25 franchi o 20 euro), infoline 004191-695.09.16 e al sito www.chiassocultura.ch.
Andrea Cavalcanti

© RIPRODUZIONE RISERVATA