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Sabato 02 Febbraio 2013
Se c'è vita su Marte
potrebbe venire dalla Terra
I risultati di uno studio appena pubblicato negli Stati Uniti introducono una novità nell'annosa ricerca di vita extraterrestre, invitando a ipotizzare che, nel caso dovessimo trovare vita su Marte, prima di gridare alla scoperta epocale, bisognerà capire se sono autenticamente marziani o clandestini provenienti dalla Terra.
I ricercatori della Florida hanno selezionato una ventina di diverse specie di batteri, molte delle quali si possono trovare anche sulle strutture delle sonde automatiche in allestimento presso i laboratori spaziali della Nasa, e le hanno fatto moltiplicare nelle classiche scatole di Petri, quei contenitori cilindrici trasparenti all'interno dei quali i microorganismi da osservare vengono posti in coltura su un substrato nutriente.
Il risultato ha spiazzato gli stessi autori della ricerca che si aspettavano una sopravvivenza di due specie estremofile, fra le tante messe in coltura, per la precisione di Deinococcus radiodurans e di Psychrobacter cryohalolentis. Il primo, è noto fra gli specialisti come un batterio poli-estremofilo per eccellenza, in quanto resiste a gelo, vuoto, disidratazione, acidità ed è anche capace di riassemblare i suoi cromosomi se distrutti da intense dosi di radiazioni ionizzanti. Il secondo ha caratteristiche simili e vive, manco a dirlo, nel permafrost, ossia nello strato di terreno perennemente ghiacciato della Siberia. Ebbene, nemmeno i due estremofili hanno superato la prova dell'atmosfera marziana simulata.
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