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Mercoledì 06 Febbraio 2013
Maslianico, per dieci anni
nessuna nuova strada
Polemica sull'annuncio del sindaco: «Così uccidete i negozi». Reina (opposizione): «Rispolverare il minigirone per dare ossigeno alle imprese». In paese c'erano tredici alimentari, ne è sopravvissuto solo uno
Salvatore Reina, capo del gruppo di opposizione "Vivere Maslianico", si fa portavoce di altri indirizzi. «Gli ultimi negozi di via Venti Settembre, a causa del traffico lungo la principale strada di attraversamento del paese, sono a rischio di sopravvivenza» - dice Reina - «O si trova una soluzione per alleggerire il traffico e porre limiti alle corse di auto e moto, che sfrecciano incuranti dei passaggi pedonali e del limite di 30 chilometri orari, o assisteremo all'abbassamento di altre saracinesche».
Per Reina ci vuole un raccordo stradale tra la via 25 Aprile e la via Burgo passando per la grande area della Metaltex, opera che l'allora amministrazione Borsoi aveva preso in considerazione: «Si potrebbe così istituire un minigirone a senso unico con marciapiedi, condizioni di sicurezza, parcheggi di fronte ai negozi di via Venti Settembre, tra il municipio e il piazzale del Monumento» - spiega egli - «Il Pgt prevede invece soltanto un porticato pedonale in corrispondenza della casa ex Piatti, dove una volta c'era la macelleria Marelli».
Maslianico è il paese territorialmente più piccolo della provincia, appena 1,33 chilometri quadrati con 3387 abitanti, e negli ultimi quarant'anni ha subìto una rapida metamorfosi, con un susseguirsi di eventi e cambiamenti socio - economici. Basti pensare che fino a non molto tempo fa c'erano cinque macellerie, alcune delle quali erano dotate di strutture per la macellazione in proprio, e ben otto negozi di alimentari, uno dei quali situato nella zona alta del paese; ora i macellai sono spariti del tutto e, di alimentari, ne è rimasto uno solo, quello di Italo Colombo, fondato nel 1947, tra via Roma e via Venti Settembre, con produzione di pane artigianale.
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