I martiri nelle foibe
Cerimonia ad Albate

Domenica sindaco, prefetto e questore alla commemorazione dei morti italiani gettati nelle foibe

COMO  Una storia, quella delle sofferenze di istriani fiumani e dalmati, racchiusa in una domenica dedicata al ricordo delle vittime e dei loro famigliari. La commemorazione organizzata dal Comune di Como e dalla sezione comasca dell'Associazione nazionale Venezia-Giulia Dalmazia è stata celebrata domenica ad Albate.  Al termine della messa, le associazioni dei combattenti, i corpi militari, il sindaco Mario Lucini, il prefetto Michele Tortora e il questore Michele Barbato hanno deposto corone di fiori ai giardini intitolati ai "Martiri italiani delle foibe istriane".

Una giornata in cui sentirsi a disagio, come afferma Lucini durante il suo discorso «quel disagio che ci accompagna quando ci troviamo a richiamare episodi drammatici in cui uomini hanno mostrato tutte le atrocità possibili verso altri esseri umani». Perché «Le foibe - come dice il presidente dell'associazione nazionale Venezia-Giulia e Dalmazia Luigi Pedrini - sono l'emblema di quanto può arrivare ad essere la cattiveria umana». Per questioni diplomatiche, come afferma Tortora, l'eccidio è stato insabbiato fino al 2004, quando il Parlamento con una legge ha riconosciuto la verità e ha dato vita a un giorno di memoria.

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