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Venerdì 15 Febbraio 2013
Anche Sanremo
difende le donne
Bacio e fiori da Fazio alla Littizzetto, che balla con le donne. Tutti i Big riascoltati in gara più gli ospiti
Terza puntata, superata la metà del guado, la maratona evidentemente amata dagli italiani - visto lo share da record che sfiora il 43% - carbura sera dopo sera. Se l'esordio è stato all'insegna di Crozza e delle polemiche e se la seconda puntata è stata ribattezzata la serata delle gnocche (da Bar Refaeli, vera bomba sexy, a Carla Bruni, invece criticata per il look troppo minimalista), ieri la musica sì è presa una rivincita. Anche se, in verità, le canzoni in gara sono abbastanza deludenti e per i capolavori bisogna aspettare gli ospiti internazionali (vedi la guest star di mercoledì Asaf Avidan).
Ma, dopo avere sdoganato l'amore gay, all'Ariston ieri è stato anche il momento dell'impegno civile e sociale, con una danza planetaria per dire no alle violenze contro le donne, "One Billion Rising". Un'iniziativa del movimento "V-Day" promossa nel giorno di San Valentino che ha coinvolto oltre 200 Paesi e 5mila associazioni, un flash mob globale - tragicamente proprio nel giorno del dramma Pistorius - che ha invaso anche il palco dell'Ariston, dopo un monologo della Littizzetto che ha ricordato le 127 donne uccise l'anno scorso in Italia.
Un monologo sull'amore di coppia, prima giocoso («Cari uomini, vi amiamo sempre, anche quando mettete in frigo la pentola con la minestra su due mandarini») ma che poi è diventato una denuncia implacabile contro l'orrore della violenza sulle donne:«Ogni due-tre giorni un uomo uccide una donna, la uccide perché la considera una sua proprietà. L'amore con la violenza e le botte non c'entra un tubo, un uomo che ti mena non ti ama, un uomo che ti picchia è uno stronzo. Non abbiamo sette vite come i gatti, ne abbiamo una sola: non buttiamola via».
Altro ospite atteso era Roberto Baggio, da osannato calciatore a guru dei diritti civili. E anche con lui s'è volato alto, con i suoi consigli ai ragazzi sulla necessità di amare la vita e di vivere seguendo le proprie passioni.
Insomma, un Sanremo che sa alternare momenti "alti" a siparietti più divertenti, del resto perfettamente nello stile di Fazio.
A quanto pare la formula del grande contenitore, un po' popolare e un po' trasgressivo, funziona. Tanto che la Rai già pensa a un "Che Sanremo che fa" anche per il 2014. Epazienza per le parolacce della Littizzetto, che però - in realtà - sta dividendo l'Italia: c'è chi la ama e chi proprio non la sopporta.
Silvia Golfari
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