Rimborsi elettorali 2004
In fumo 52mila euro
Respinto dal Tar il ricorso presentato insieme dalle amministrazioni di Cantù, Erba, Gravedona e Menaggio che avevano sforato i tetti previsti per le Europee di nove anni fa
I municipi hanno impugnato il decreto del prefetto di Como, per l'assegnazione dei fondi e delle spese elettorali per quella tornata elettorale. Il ricorso al Tar è stato respinto. Il danno maggiore è per il Comune di Erba, che non rivedrà 24mila e 647 euro degli oltre 64mila spesi per la macchina di conteggio elettorale.
Il Comune di Cantù ha bruciato - giusto ricordare che otto anni fa, ovunque, vi erano altre amministrazioni - 17mila e 591 euro, a fronte di una spesa di 106mila. Inferiori le perdite per Gravedona, con 7mila e 321 euro sui 16mila e 336 spesi, e Menaggio, che non riavrà 3mila e 412 euro dei 13mila e 500 attinti dalle proprie casse.
I costi sono le spese sostenute per l'organizzazione tecnica e per lo svolgimento delle consultazioni elettorali, tra seggi e scrutatori. Non una questione strettamente politica, quindi.
«Le amministrazioni ricorrenti - si legge nella sentenza - erano a conoscenza del fatto che la normativa ponesse, implicitamente, a carico del bilancio comunale, le spese eccedenti il tetto rimborsabile, anche in caso di spese finalizzate a sostenere oneri di competenza dello Stato».
Qui la sentenza del Tar.
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