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Sabato 23 Febbraio 2013
Recalcati e il derby: «Cantù
dovrà dare un segnale»
Il doppio ex anticipa la sfida di domani a Desio con Varese: «Cantù ha bisogno di dimostrare che c'è, in queste ultime settimane ha battuto un po' in testa, tra Final Eight e qualche gara persa malamente»
«Era un'amichevole - racconta Charlie - fu organizzata proprio per l'inaugurazione, vinse Varese. Alla fine ci siamo ripresi, tanto che conquistammo il campionato. Era il primo anno del Pianella, 1974-1975, vincemmo subito lo scudetto. L'esordio non era stato molto felice, da lì ci siamo ripresi. Diciamo che il Pianella ha sempre il suo fascino, è un luogo un po' come Masnago. Quando vai a giocare su quei campi, vale anche per le squadre ospiti, guardare in alto e vedere tutti quei trofei fa sempre un grandissimo effetto. La vicinanza del pubblico è “particolare”, c'è una partecipazione ancora maggiore in spazi così ristretti».
Ma stavolta si gioca a Desio, tutta un'altra storia. Fattore campo e fattore umano s'intrecceranno.
«Innanzitutto sono due anni che Cantù gioca a Desio partite importanti in Eurolega con un grande pubblico riesce a ricreare un'atmosfera da Pianella. È una partita molto aperta. Avrebbero dovuto esserci tanti tifosi di Varese, lì c'è lo spazio perché ce ne possano stare tanti. Cantù ha bisogno di dimostrare che c'è, in queste ultime settimane ha battuto un po' in testa, tra Final Eight e qualche gara persa malamente. Devono dare un segnale di essere sempre competitivi. Se n'è andato Markoishvili, è arrivato Mancinelli. Per loro è l'occasione di giocare contro la prima in classifica e in un derby devono dimostrare che ci sono ancora, dal momento che erano partiti come outsider opposti a Milano».
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