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Martedì 26 Febbraio 2013
La doppietta death
Due band all'Alcatraz
Di scena una accoppiata Metal tra le più pesanti in circolazione: Cannibal Corpse e Devil Driver
Di scena una accoppiata Metal tra le più pesanti in circolazione: Cannibal Corpse e Devil Driver, due band riferimento del panorama death e thrash internazionale che hanno deciso di intraprendere una lunga tournée insieme. I primi, definiti «i Motorhead del death metal», sono in giro a promuovere il nuovo album "Torture", mentre i Devil Driver anticiperanno le canzoni del successore di "Beast", loro ultima fatica.
I Cannibal Corpse sono nati nel 1988 e hanno avuto origine dalle ceneri di tre band dell'America del Nord: Beyond Death, Leviathan e Tirant Sin. Con l'aggiunta di influenze grind hanno poi dato vita a una delle prime band di brutal death metal. Curiosa la loro partecipazione al film "Ace Ventura: l'acchiappanimali" con Jim Carrey, loro grande fan. Un'altra particolarità dei Cannibal Corpse è l'uso del Growl nel cantato, con tonalità gutturali e profondissime. Testi espliciti, copertine provocatorie e temi non proprio politicamente corretti hanno fatto si che la band fosse censurata in qualche paese europeo.
I californiani Devil Driver sono espressione di altri due sottogeneri di nicchia del suono duro: il groove metal e il melodic death metal, per quanto si faccia fatica a immaginare melodie scaturire da tsunami sonori come questi. Più facile prevedere massicce e torrenziali tempeste di watt inondare la platea del club milanese. Sono tra le band che i membri del gruppo amano citare come influenze i Metallica, gli Opeth, i Motorhead, gli Slayer, gli In Flames, i Primus e addirittura Johnny Cash.
La formazione di Santa Barbara, compatta e tra le più energiche in circolazione, alla voce presenta Dez Fafara, già leader della band Coal Chamber, di cui si ricorda anche una grintosa cover di "Shock The Monkey" di Peter Gabriel. Cinque i loro album dal 2003, a breve un nuovo disco farà registrare un cambio di etichetta, dalla specializzata Roadrunner alla più giovane Napalm.
Fabio Borghetti
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