Erba, mozione in consiglio
per la previdenza dei frontalieri
L'ha presentata la Lega Nord
In gran parte dei Comuni limitrofi la mozione è già stata adottata pressoché all'unanimità, dato che tra le province di Como, Varese e Sondrio più di 55 mila gli italiani che ogni giorno varcano la frontiera per essere sul posto di lavoro in Svizzera.
In sostanza, il documento chiede all'Inps, l'Istituto nazionale di previdenza sociale, di sboccare i fondi di previdenza versati dai chi lavora nei Cantoni Ticinesi. Gli accordi bilaterali fra i due Paesi avevano fatto sì, in un primo tempo, che la trattenuta mensile sul salario ricevuto in Svizzera, fosse versata all'Istituto italiano di previdenza sociale.
Dal 2009 non succede più così e i trasferimenti svizzeri si sono fermati per decisioni dello stesso governo svizzero. Una disposizione avvenuta, per altro, su accordo, con l'Unione Europea. Secondo la normativa europea in materia di libera circolazione delle persone la Svizzera non è più tenuta a versare i contributi ai lavoratori italiani.
Questo, nonostante una quota della busta paga dei frontalieri, continui ad essere trattenuta e a pesare come un costo subito senza alcuna contropartita.
La mozione chiede, quindi, che sia l'Inps a riconoscere i contributi versati dai lavoratori che non hanno svolto la loro professione sul territorio italiano.
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