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Lunedì 04 Marzo 2013
Grillo è di casa ad Appiano
«Dove non offrono il caffè»
Ci è venuto qualche volta in visita all'imprenditore Guglielmo Arzani, suo amico di lunga data. Una conoscenza più che decennale, quando il leader del Movimento Cinque Stelle non era ancora impegnato in politica
Una conoscenza più che decennale, quando il leader del Movimento Cinque Stelle non era ancora impegnato in politica. «Ci siamo conosciuti quindici anni fa a Rapallo, in barca; avevamo diversi amici in comune - ricorda Arzani - È stato ospite da me in Sardegna, a Stintino, località di cui si è innamorato. Siamo amici, ci sentiamo, è anche venuto ad Appiano a trovare me e la mia famiglia».
In paese ancora ricordano di averlo incontrato in centro, qualche anno fa. «In occasione di una sua visita, andammo al bar Cecchinett - conferma Arzani - Firmò tanti autografi e quando fu il momento di pagare il caffè pensava che gliel'offrissero. Non fu così e lui, spiritosamente, fece la battuta "adesso ridatemi tutti gli autografi". Due giorni dopo, nel corso di uno spettacolo a Cantù, parlò scherzosamente di Appiano come del paese dove al bar non ti offrono neanche il caffè».
Una sorta di assaggio del celebre "vaffa", in tempi in cui Grillo era ancora soprattutto un uomo di spettacolo.
«Nel privato è come nella vita pubblica - dichiara Arzani - Quando siamo insieme facciamo ore e ore di risate. È una persona cui piace molto mangiare e scherzare. Quando ci troviamo, di solito, non parliamo di politica; semmai lui mi prende in giro perché io ho altre idee politiche. Quando mi chiama al telefono, mi canticchia la musichetta di Forza Italia».
Grillo è stato colpito dalla bellezza di Appiano, circondato dal Parco Pineta.
«È rimasto affascinato dal centro Pinetina, dal verde in cui è immerso e dalla tranquillità di cui si può godere - racconta Arzani - Ricordo che in un'occasione lo ospitai da me in un appartamento giapponese con tanto di letto tatami, che è un po' come dormire per terra, e al risveglio me ne disse di tutti i colori, perché il letto era troppo duro». Una sfuriata in perfetto stile Grillo.
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