Guidare l'azienda, che passione
«Non siamo figli di papà»

Ieri è partita la scuola di Confindustria per preparare i futuri imprenditori: «La nostra marcia in più? La freschezza e l'apertura»

COMO Figli di papà? No grazie. I futuri industriali si mettono a studiare con determinazione e a caccia di elementi concreti, che spesso all'università non si trovano.

Ieri il gruppo di giovani tra i 19 e 24 anni che hanno iniziato il percorso con "Figli di impresa" (l'iniziativa di Confindustria per preparare alla guida delle aziende), si è presentato desideroso di apprendere e confrontarsi. Ma anche con il coraggio delle idee nette e con entusiasmo. Anzi, spiegano, la loro marcia in più è la freschezza, come pure l'apertura verso altri mondi.

Come Edoardo Anzani, che frequenta la facoltà di Economia: «Sì, vado all'università, ma sono venuto qui di mia spontanea volontà». E questo perché vuole respirare più concretezza, spiega.

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