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Venerdì 08 Marzo 2013
Gibellini sotto tiro
«Ma ce la faremo»
Mauro Gibellini sale sul banco degli imputati. Normale: lui (con Dolci) ha fatto la squadra, sue molte scelte determinate, su uomini e strategie. Ecco i capi d'accusa e la difesa del ds azzurro
- La squadra
«Gli esterni erano una richiesta di Paolucci che voleva molte alternative in quel ruolo. E per fortuna che li abbiamo presi, perché hanno avuto molti problemi fisici o di rendimento. Sul centravanti è vero, Torregrossa non ha risposto. Sono convinto delle sue qualità, ma evidentemente ha "sentito" troppo la maglia del Como».
- Troppi riferimenti, anche pubblici, alla disciplina dei giocatori. Non è che è stato preso un gruppo di teste calde?
«Abbiamo avuto qualche problema, specie all'inizio. Qualche personalità un po' particolare c'è, ma sotto questo aspetto le cose sono migliorate».
- All'inizio c'è stata una scelta errata sul portiere. Nonostante Perucchini fosse partito meglio, Micai è tornato i campo dopo la fine della squalifica e a qualcuno è parso fosse una scelta della società.
«Non è così. Micai è uno dei migliori portieri giovani d'Italia e questa estate, dopo Inter e Tottenham, i tifosi parlavano di Micai come un fenomeno. Poi si è un po' perso, e abbiamo cambiato».
- La società ha peccato di troppo buonismo o troppo ottimismo, che rischiano di fare perdere la bussola al gruppo. Ormai dire che la squadra vale i play off, è pericoloso.
«Io credo che la squadra sia forte e meriti almeno la metà classifica. Parlo del valore del gruppo. Adesso ci mancano nove giornate che dobbiamo vivere come un campionato a parte. A chi mi chiede se ho paura, rispondo di no. Non ce l'ho, anche se so perfettamente quale sia la situazione. È delicata. Ma resto convinto del valore di questo gruppo e che mister Colella saprà tirarci fuori da questa situazione. Basta vedere come il gruppo lavora in allenamento».
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