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Martedì 12 Marzo 2013
Il giorno del Conclave
I cardinali che partecipano al Conclave oggi vivranno una giornata speciale che culminerà nel tardo pomeriggio con una eventuale prima votazione. Alle 10 è iniziata a San Pietro la celebrazione della Missa pro eligendo Romano Pontifice, alla quale partecipano anche i porporati non elettori.
I cardinali che partecipano al Conclave oggi vivranno una giornata speciale che culminerà
nel tardo pomeriggio con una eventuale prima votazione. Alle 10 è iniziata a San Pietro la celebrazione della Missapro eligendo Romano Pontifice, alla quale presenziano anche i porporati non elettori. Poi, alle 13, il pranzo. Nel pomeriggio inizia per i porporati elettori quel tempo di riservatezza,isolamento, preghiera, meditazioni che terminerà soltanto con l'elezione del nuovo Papa.
Alle 15.45 ci sarà il trasferimento dalla casa di Santa Marta al Palazzo Apostolico. E alle 16.30 la processione dalla Cappella Paolina alla Sistina. Il transito tra i due sacri luoghi avverrà chiedendo l'assistenza allo Spirito Santo con il Veni Creator Spiritus, inno della liturgia di Pentecoste. Poi i cardinali entreranno nella Sistina, dove si aprirà ufficialmente il Conclave con il celebre Extra omnes, ovvero «Fuori tutti». Pronunciato dal maestro delle cerimonie pontificie, ha un valore simbolico oltre che reale. Come dire: via coloro che non c'entrano. Una quindicina di minuti per il giuramento e una meditazione, dopo i quali si dovrebbe svolgere il primo —e unico per la giornata—scrutinio.
Alle 19.15 è prevista, sempre nella Sistina, la preghiera dei vespri. Un quarto d'ora. Passato il quale, ben protetti e isolati dai curiosi, i cardinali saranno riportati alla casa di Santa Marta. La cena è fissata alle 20. Certo, c'è anche un dopo. È probabilmente una delle parti più interessanti della giornata, ma della Si può dire ben poco. È un lasso di tempo in cui si potranno fare bilanci ed eventualmente trovare soluzioni.
In caso di fumata nera questa sera, da domani gli scrutini proseguiranno in maniera serrata: quattro votazioni al giorno. Dopo venerdì scatterebbe un giorno di pausa per la “preghiera e il libero colloquio dei cardinali”. Poi altri due giorni e otto scrutini. Pausa. Ancora due giorni. Pausa. Finchè, dopo altri otto scrutini a vuoto si arriverebbe al fatidico udicesimo giorno. Se andasse a vuoto il trentaquattresimo scrutinio, si procederebbe al ballottaggio tra i due cardinali più votati, ma sempre con la maggioranza dei due terzi.
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