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Mercoledì 13 Marzo 2013
Lenno, mistero all'Acquafredda
Si fermano i lavori di restauro
La crisi che sul lago ha inesorabilmente colpito tutto il settore dell'edilizia sta condizionando altri attesi interventi non strettamente collegati alle iniziative residenziali con un ragguardevole risvolto anche per il futuro dell'abbazia dell'Acquafredda
«In municipio era stato presentato un progetto per la costruzione degli alloggi di tipo conventuale destinati alle suore e dal momento che il passaggio di proprietà non era ancora intervenuto, la pratica era stata inoltrata dai frati. L'autorizzazione era stata accordata, i lavori erano iniziati, ma da tempo sono stati sospesi apparentemente senza una ragione. Siamo preoccupati, speriamo che si tratti di una fase transitoria, intanto ci conforta il fatto che all'abbazia ci sia un minimo di vita grazie alla presenza di una comunità con una decina di giovani. I ragazzi, ben guidati, si danno da fare per opere utili quali la manutenzione del verde, il taglio dell'erba, la coltivazione degli orti. Recentemente hanno provveduto alla raccolta delle olive. Senza quell'apertura subentrerebbe un inesorabile degrado. Ho chiesto spiegazioni ai tecnici che avevano firmato il progetto per gli alloggi delle suore, ma una risposta rassicurante sul futuro non è ancora arrivata».
Nell'ambito del Pgt definitivamente approvato dal consiglio comunale, per l'Acquafredda è stata confermata la destinazione a polo di spiritualità della Tremezzina, ma accanto ai vincoli è stata introdotta anche una modesta possibilità di ampliamento in considerazione degli eventuali sviluppi derivanti dal passaggio della gestione dai frati alle suore. Di sicuro, in quei luoghi non si potrà mai realizzare un hotel a 4 stelle come avevano proposto tempo fa alcuni privati intenzionati all'acquisto del compendio.
Sussiste comunque il rimpianto per i tempi in cui l'amato padre Odorico, poi trasferito a Brunate insieme alle Ancelle del Signore, dispensava assistenza spirituale alle popolazioni della Tremezzina. Con Odorico e i suoi predecessori, l'Acquafredda era stato un centro di spiritualità conosciuto e apprezzato in tutta Italia e anche all'estero, poi con la notizia dell'alienazione era subentrata una preoccupante incertezza alla quale si erano interessate le amministrazioni comunali del territorio. Se ne era personalmente occupato con più di una visita lo stesso vescovo Poi c'era stato l'annuncio del benefattore, non si era mai saputo se uomo o donna, che per sciogliere un voto si era interessato al compendio di 15mila metri quadrati rilevandolo a favore dell'ordine femminile, pare con casa madre in Puglia, per circa quattro milioni di euro.
Ci sarebbero state sezioni distinte, una riservata alla clausura, l'altra alla recettività di singoli e di gruppi intenzionati a ricostituire lo spirito in un ambiente antico che induce alla meditazione, tra incomparabili bellezze naturali.
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