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Sabato 16 Marzo 2013
«Violentò la fidanzata incinta»
Non ci sono prove, assolto
Il pm chiede una condanna a 6 anni per un giovane accusato di violenza sessuale su una quindicenne, ma il tribunale lo condanna solo per la cessione di uno spinello
Il tribunale di Como ha assolto un giovane di 28 anni di Prestino, in cella da dieci mesi dopo che gli agenti, chiamati da un vicino di casa allarmato dalle grida della ragazza, avevano fatto irruzione nell'appartamento e avevano trovato la sua fidanzatina di soli 15 anni seminuda sul letto e in lacrime.
I giudici, dunque, hanno accolto la tesi dell'avvocato difensore dell'imputato, il legale Davide Brambilla. Una convinzione legata a una lettura discorde, rispetto a quella data dal pubblico ministero Mariano Fadda, delle prove genetiche analizzate dal consulente della Procura e soprattutto sulle dichiarazioni dell'uomo che quel giorno si trovava in casa con l'imputato e con la ragazzina.
Il testimone, infatti, ricordava uno schiaffo dato dalla ragazzina, la lite anche violenta tra i due, ma nulla ha detto di poter riferire sull'accusa più grave, ovvero quella di abuso sessuale.
Dal canto suo il pm ha invece sollecitato una condanna a sei anni di carcere, forte della relazione degli agenti della squadra volante - che al loro ingresso nell'appartamento trovarono la giovane in lacrime che ha immediatamente riferito loro di essere stata violentata - degli esami compiuti all'ospedale Sant'Anna subito dopo la denuncia e delle dichiarazioni del vicino di casa, che aveva sentito le grida della presunta vittima, interpretandole come una chiara richiesta di aiuto.
Anche la minorenne, dopotutto, davanti ai giudici ha insistito nella sua accusa contro quello che era il suo ragazzo. L'imputato è stato condannato a 10 mesi di carcere, con la sospensione condizionale della pena, soltanto per il reato di cessione di sostanze stupefacenti. Infatti, nel corso dell'irruzione, gli agenti avevano accertato la cessione di uno spinello alla quindicenne.
Una storia drammatica, quella terminata con l'assoluzione in tribunale e il ritorno in libertà - dieci mesi dopo l'arresto - del giovane di Prestino. La minorenne, infatti, si era allontanata dalla casa dei genitori e aveva ottenuto ospitalità nell'appartamento di quel ragazzo di dodici anni più grande, ma che lei considerava suo fidanzato.
Almeno fino a maggio, appunto, quando il litigio è terminato con l'irruzione della polizia e con l'accusa di violenza sessuale. Si attendono le motivazioni della sentenza che, non è escluso, la Procura potrebbe impugnare.
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