Lucini: «Un premio
ai bar senza slot»

Salgono a 80 i bar "slot free". Il sindaco di Como appoggia la compagna. E Federazione gioco di Confindustria annuncia: «Creeremo un osservatorio per le ludopatie»

COMO Salgono a 80 i bar "slot free" che hanno deciso di dire no alla presenza delle macchinette nei loro locali.
Ieri si sono aggiunti il Cafè Micky, via Statale 7, a Domaso e il bar "Il Ristoro" di Perlasca.
Il giorno prima erano stati segnalati slot free L'Irish pub McNelly di Montano Lucino. Il titolare, Massimo Bianconi, fa presente che «da sempre abbiamo deciso di non avere le slot pur essendo anche tabaccheria». E ancora due bar di Como città: l'Antica caffetteria gelateria del Borgo (via Zezio) di Salvatore Minneci e il bar insalateria "La vità è bella" di piazza Croggi dei titolari Diego Bocconcello e Lena Pernilla Brännström. E infine il bar "Cavour" a Cantù di Daniele Scialò.
Il sindaco Mario Lucini appoggia l'iniziativa e parla anche di un intervento del Comune di Como attraverso incentivi. «Come hanno detto i commercianti - commenta il primo cittadino -  non possiamo dare patenti di buoni e cattivi, tuttavia cercheremo il modo di assegnare una sorta di bonus o comunque qualche agevolazione a chi non ha le slot». Fererazione Gioco di Confindustria annuncia: «Siamo i primi ad essere danneggiati dalle ludopatie. Creeremo un osservatorio con appoggio di Comuni, associazioni, Caritas, parrocchie, medici. E proponiamo di destinare una parte del gettito tributario alle amministrazioni comunali che dovranno curare le ludopatie».

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