Le scuole: «Citterio ha ragione
Tanta teoria, ma poca pratica»

Le scuole danno ragione al designer dopo l'intervista uscita sull'Ordine, dove Citterio aveva indicato dei problemi nel sistema scolastico comasco: «Una volta l'artigiano doveva fare la scuola di disegno. Oggi le scuole tecniche e creative sono state smembrate»

«Una volta l'artigiano doveva fare la scuola di disegno. Oggi le scuole tecniche e creative sono state smembrate».

Parole di Antonio Citterio, il famoso designer Compasso d'Oro, secondo l'artista brianzolo il nostro territorio non ha più un sistema scolastico capace di sostenere le nostre eccellenze artigianali. Per esempio la scuola d'arte di Cantù, da sempre ferrata nel settore arredamento, che con l'ultima riforma è diventata un liceo artistico.

Il dirigente del liceo Melotti Francesco Cappelletti spiega: «La riforma ci ha trasformato automaticamente in liceo. Abbiamo mantenuto gli storici indirizzi, pittura, disegno industriale, moda, design e arredamento. Ma non come istituto professionale, facciamo progettazione e non lavoro manuale». Questo liceo, sostiene Cappelletti: «Forma al lavoro, ma da l'opportunità di proseguire gli studi. Chi studia da noi guarda all'università».

È stata quindi trasformata la vecchia scuola-bottega, in anni in cui il boom economico poteva permettere a tutti di studiare, quando il lavoro non mancava. Secondo l'immaginario comune è passato il concetto che chi frequenta una scuola professionale lo fa perché ha difficoltà e non vuole studiare.

In sostanza, c'è la teoria ma forse manca un po' la pratica, se non in alcuni istituto professionale.

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Eco di Bergamo L'articolo sull'Ordine