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Martedì 26 Marzo 2013
Nuovi attacchi ai frontalieri
Dalle mutande al marchio
Dopo i manifesti choc dell'Udc la proposta della Lega dei ticinesi di assegnare una qualità speciale a chi non li assume: commentate via twitter @laprovinciadico
La campagna elettorale (in vista del voto comunale del 14 aprile a Lugano) in Svizzera accende dunque i torni.
«Lavoro... siamo in mutande. Oltre 8mila frontalieri impiegati nel terziario», è il manifesto dell'Udc svizzero che accusa i lavoratori di confine di rubare il lavoro ai ticinesi. Raffigura un frontaliero in doppiopetto, ventiquattr'ore e telefonino, a fianco di un ticinese in canottiera sbrindellata e slip. Stavolta, i frontalieri si prendono dei profittatori: due anni fa, nel corso della campagna elettorale per le votazioni cantonali, l'Udc aveva avuto un'altra trovata: promosse la campagna "Bala i ratt", ballano i topi.
E la Lega dei ticinesi va giù pesante: «Prima i residenti», ha ribadito il deputato Lorenzo Quadri anche sull'ultimo numero del "Mattino della Domenica", il settimanale di Lega Ticino. I frontalieri compromettono la qualità? «Si tratta di salvaguardare il mercato del lavoro locale », sottolinea Quadri che aveva già proposto di avvantaggiare le aziende a più basso numero di frontalieri nelle commesse pubbliche. E si propone un marchio di qualità per chi non assume frontalieri.
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