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Giovedì 28 Marzo 2013
Arriva il musical Anastasia
Sabato e domenica al Nuovo
Amore, intrighi, magia e tanta comicità. Sono questi gli ingredienti che fanno da cornice ad "Anastasia", il musical per la regia di Alberto Ferrari che il teatro Nuovo di Milano ospiterà sabato 30 e domenica 31 marzo, alle 16 (biglietti da 20 a 30 euro, infoline 02-79.40.26)
Un family show con cui festeggiare la Pasqua, ispirato all'incredibile avventura della figlia più giovane dello Zar, scomparsa nel nulla quando lo spettro della rivoluzione russa si abbattè su tutto l'Impero. La vera storia della principessa Anastasia ha già prodotto libri, film (celebre nel 1956 la pellicola diretta da Anatole Litvak e interpretata da Ingrid Bergam) e un bellissimo cartone animato uscito nel 1997 per la 20th Century Fox.
Anche il musical si apre con lo scenario della rivoluzione che infuoca le piazze e gli animi del popolo e che segnerà presto la tragica fine delle atmosfere scintillanti delle feste di palazzo e dell'intera dinastia dei Romanov. Sopravvivono agli assalti l'imperatrice madre e la giovane nipote Anastasia, le quali non sfuggono però alla vendetta del malvagio Rasputin, che, consumato dall'odio verso la famiglia reale, vende la sua anima al diavolo per vedere la stirpe dei Romanov estinta per sempre.
<+tondo>Qualche anno più tardi, di fronte a un bivio ritroviamo Anya, ormai giovane donna senza famiglia né ricordi, pronta a intraprendere il suo personale viaggio lontano dall'orfanotrofio in cui è cresciuta, sulla strada che la porterà a Parigi, verso il sogno di scoprire la propria identità e soprattutto verso l'amore, ma gli ostacoli non mancheranno. Protagonisti del musical i 22 performer tra ballerini cantanti e attori della Compagnia dell'Ammiraglio, gruppo lodigiano prodotto da Altamarea. Ad interpretare la principessa Anastasia è Virginia Veronesi, mentre Dimitri, il giovane di cui si innamorerà è lo stesso regista Ferrari.
I brani, alcuni originali altri completamente nuovi con le musiche di Giambattista Girelli e Matteo Arrigoni, sono interamente cantati dal vivo. Mentre le coreografie di Cristina Castelli e Dafne Leone sono create sulla base delle danze originarie dell'epoca, dal Casatchok russo allo sfrenato Can Can parisienne, passando per l'elegante Walzer viennese.
Anche i costumi e le ambientazioni riportano indietro nel tempo facendo rivivere gli eleganti saloni dello Zar e la Parigi degli anni Venti. Il tutto cucito in maniera frizzante dal regista, che nell'opera ha alternato momenti di forte intensità a momenti di esuberante comicità, capaci però di lasciare allo spettatore un messaggio fortemente attuale.
Ylenia Spinelli
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