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Sabato 30 Marzo 2013
Trapiantato a dieci anni
Il bambino sta bene
La storia di un ragazzino comasco trapiantato di fegato a Torino. «Sarà dimesso tra pochi giorni»
A portarsi via Cesare, il 7 marzo scorso, è stata un'encefalite fulminante. Il gesto d'amore dei genitori, che hanno deciso di donare gli organi, ha ridato la vita e la speranza a tanti piccoli pazienti, a tante mamme e tanti papà. Il fegato di Cesare, in particolare, ha salvato Alessandro, che aspettava da tempo un trapianto. Malato di cirrosi, era ricoverato all'ospedale Molinette di Torino. Il suo quadro clinico si stava aggravando e il dono di Cesare è stato provvidenziale. Il dolore dei genitori del bimbo ligure è così stato attenuato, per quanto sia possibile di fronte a una tragedia simile, dalla consapevolezza di aver aiutato tante famiglie.
Il fegato è stato trasportato alle Molinette e destinato proprio ad Alessandro. Il bambino di Como è stato operato nella notte tra il 7 e l'8 marzo, dal professor Mauro Salizzoni. L'intervento è riuscito e il medico, nei giorni successivi, si è detto soddisfatto: «Il nostro piccolo paziente - ha spiegato Salizzoni - sta bene e tra una decina di giorni al massimo verrà dimesso».
«Il bambino ha quasi dieci anni ed era già stato operato da piccolissimo - ha aggiunto l'esperto dell'ospedale torinese -. Ma il quadro cirrotico si era aggravato e si è reso necessario il trapianto. Grazie a questo intervento, il paziente d'ora in avanti avrà una vita assolutamente normale. Di solito in questi casi l'operazione risolutiva va fatta a due o tre anni d'età, ma ci sono casi che resistono fino a otto-dieci anni e il bimbo di Como è uno di questi».
Cesare ha donato anche il cuore e i reni. Il cuore ha fatto "rinascere" la piccola Emma, torinese, tre anni e mezzo d'età. Da 300 giorni viveva in una camera d'isolamento all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino, a causa di una malformazione incurabile al cuore. Prima del trapianto (l'operazione è durata undici ore e mezza) non aveva mai potuto lasciare il reparto, dovendo rimanere legata a un organo artificiale. La sua vicenda aveva commosso l'Italia, soprattutto quando aveva chiesto e ottenuto di poter giocare in camera con il suo cane Black. Ma questa è un'altra storia.
Certo che la macchinina rossa di Cesare, il suo giocattolo preferito, ne ha fatta di strada. Con il suo carico speciale, dal cielo ha portato la vita e il sorriso a tanti bimbi che soffrivano. Una storia tragica e al tempo stesso meravigliosa.
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