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Domenica 31 Marzo 2013
"Il mio braccio stritolato
Così ho rischiato la vita"
Il racconto di un operaio erbese che nel dicembre del 2009 perse un braccio in un macchinario all'interno di un cantiere edile di Acquaseria. Il processo si è celebrato a Menaggio
A Menaggio si è aperto il processo per lesioni personali colpose nei confronti del costruttore della macchina, Romeo Beretta, 58 anni, di Milano, dei titolari dell'azienda "Gami" di Belluno, che noleggiò la perforatrice stessa - Dario Gaz, 64 anni, Claudio Gaz, 29 anni e Gisella Tibolla, 56 anni - e del titolare delle "Erba Fondazioni" (la ditta per la quale lavorava Cosco), Walter Tavecchio, 60 anni, di Lecco.
«La macchina era sprovvista di manuale di istruzioni - ha esordito il tecnico incaricato, Luigi Pardi -: solo il giorno successivo ne ottenemmo una copia faxata dall'azienda noleggiatrice alla "Erba Fondazioni"; il manuale parla di lavoratori addestrati e della necessità di recintare l'area di azione del braccio perforatore, dove quando entra un addetto ci deve essere un collega ai comandi; chi manovra una perforatrice, inoltre, deve indossare indumenti aderenti per ridurre al minimo i rischi. Nessuna di queste precauzioni era stata presa sul cantiere di Acquaseria. Da un'analisi della macchina - ha aggiunto Pardi - abbiamo infine rilevato che i tre spinotti sporgenti in cui rimase impigliata la giacca avrebbero potuto essere coperti da opportuna protezione».
Lo sfortunato operaio, 47 anni, di Erba, da parte sua ha rievocato i momenti drammatici dell'incidente: «Dopo aver fatto a girare a vuoto la testa di rotazione per espellere i detriti, stavo soffiando con l'aria compressa sul vicino muretto per ripulirlo dagli stessi ed evitare che qualche sasso potesse cadere nel buco appena fatto; mi sentii tirare per un gomito e, dopo un dolore lancinante, mi sentii strozzare dalla giacca che si chiudeva sul collo e non capii più nulla». Alle domande degli avvocati, Cosco ha così risposto: «Lavoro da tanti anni per la "Erba Fondazioni", ma non ho mai fatto alcun corso di formazione per l'uso delle perforatrici e ho imparato osservando il mio datore di lavoro. Nessuno mi ha mai detto che occorre recintare l'area di azione».
Un altro dipendente della stessa ditta, Paolo Giretti, ha confermato a metà la versione di Cosco: «Non ho mai frequentato corsi di formazione in questa azienda, ma so benissimo che, durante le operazioni di pulizia, un uomo deve stare ai comandi mentre un altro tiene il soffiatore». Il processo si annuncia lungo: alla prossima udienza, fissata per il 13 novembre, verranno sentiti i testi della difesa e i consulenti.
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