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Lunedì 01 Aprile 2013
«Mariano è brutta?
Sì, ma rinascerà»
Una nuova palazzina all'angolo tra via Monsignor Borroni e via Battisti
Nove appartamenti nel segno della pietra, del porfido e del verde
A questo si aggiunga la creazione di un vuoto urbano - come quello a dir poco eclatante di piazza Granda - che dopo dieci anni di discussioni ancora aspetta interventi concreti: basta e avanza per creare polemiche e critiche che senza soluzione di continuità tagliano trasversalmente gli schieramenti politici, e non solo.
In mezzo al marasma, però, c'è chi tenta di proporre soluzioni innovative. Perché, nonostante la crisi, comunque in città si continua a costruire. E tra i tanti operatori attivi sul territorio, c'è chi prova a realizzare edifici «di qualità perché è l'unico modo per distinguersi, specialmente in questi momenti così difficili, ma soprattutto può innescare un meccanismo che spinga a concepire il cemento come elemento di abbellimento delle città».
Lo afferma l'architetto marianese Lucia Capellini che ha firmato il progetto della demolizione e ricostruzione di una vecchia abitazione di tre piani, ubicata all'angolo tra via Monsignor Borroni e via Battisti: il vuoto urbano che si può vedere oggi, tra qualche settimana sarà al centro di un intervento di riqualificazione che inserirà un elemento nuovo per il comparto che si trova alle spalle dell'ospedale Felice Villa.
I proprietari, i fratelli Alessandro e Luigi Crippa, infatti, hanno deciso di cedere l'edificio all'immobiliare Fajo che ha sede nello studio "Architetti Capellini" del padre di Lucia, Felice, professionista conosciuto in città per altri interventi.
«I fratelli Crippa avevano un forte legame affettivo nei confronti di quel contesto e volevano vederlo rinascere attraverso un lavoro di qualità - spiega l'architetto - A loro è piaciuto quanto ho fatto nel piano di lottizzazione di via Santa Caterina da Siena e così mi hanno scelta per la collaborazione». Che si tradurrà con l'edificazione di nove appartamenti nuovi di zecca.
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