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Sabato 06 Aprile 2013
Al Sociale Belcastro
rivela la sua Cantata
Il compositore comasco Marco Belcastro stasera (sabato 6), alle 20.30, porterà in scena al Teatro Sociale la cantata "Voglio una cosa dirti" assieme a Simone Mauri al clarinetto basso, i Dissoi Logoi Alberto Morelli (percussioni, sanza e ance etniche) e Franco Parravicini (chitarra e corde etniche), Clara Zucchetti (voce, vibrafono e percussioni) con la partecipazione del Coro Macramè
Parola di Luis Alonso Schökel, teologo gesuita spagnolo, autore di una splendida traduzione e interpretazione del libro biblico che la tradizione attribuisce al Re Salomone.
Proprio queste pagine hanno ispirato il compositore comasco Marco Belcastro che stasera (sabato 6 aprile), alle 20.30, porterà in scena al Teatro Sociale la cantata "Voglio una cosa dirti" assieme a Simone Mauri al clarinetto basso, i Dissoi Logoi Alberto Morelli (percussioni, sanza e ance etniche) e Franco Parravicini (chitarra e corde etniche), Clara Zucchetti (voce, vibrafono e percussioni) con la partecipazione del Coro Macramè, nato al Caio Plinio Secondo e del coro La scatola di cachi, formatosi in un'analoga esperienza al liceo scientifico Paolo Giovio (biglietti a 10 euro).
I brani corali sono stati arrangiati da Vittorio Liberti, storico collaboratore di Belcastro dai tempi dei The Muro. E ne hanno fatta di strada da quando, grazie a quella demenziale formazione che dissacrava tutto e tutti - poggiando, peraltro, su basi musicali solidissime - si erano messi in mostra arrivando a partecipare anche al Festival di San Scemo.
Belcastro ha alternato all'attività di apprezzato didatta quella di autore e musicista con uno spiccato amore per Fabrizio De André (sempre con Liberti si rese protagonista di due leggendarie maratone dedicate all'opera omnia del genovese), ma anche per una personale via cameristica che fonde aromi etnici ad armonizzazioni jazz incidendo "Farfalle gialle" proprio con Mauri, dando vita al collettivo Melquiades e proponendo scorci romantici per pianoforte e violoncello in "Solo volo".
Anche questa cantata diverrà un album, ma prima c'è questa prima. Oltre al già ricordato Simone Mauri, sicuramente uno dei talenti più luminosi emersi dalla scena nostrana, diventato sinonimo di uno strumento inusuale come il clarinetto basso, che nelle sue mani si trasforma nella più versatile delle ance, è bello ritrovare i Dissoi Logoi, qui al servizio delle pagine di Belcastro. Attivi da oltre trent'anni, autori di musiche mai banali che possono spaziare dall'elettronica moderna al recupero di ancestrali temi etruschi, hanno realizzato quattro album, l'ultimo, "Nyx", lo scorso anno. Pochi, forse, in una logica di mercificazione del suono. Quelli giusti, in realtà, per raccogliere originali e affascinanti idee sonore.
Anche Clara Zucchetti è musicista da tempo attiva sul territorio e arricchisce un cast di prim'ordine.
A. Bru.
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