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Domenica 07 Aprile 2013
In clausura dopo la laurea
Da ieri una nuova vita
Una giovane donna che decide di abbandonare tutto per consacrare la sua vita a Dio e un'intera comunità che la accompagna nel giorno più importante della sua scelta, quello della professione di fede perpetua.
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Suor Marie Noemi Moltrasio da ieri pomeriggio è entrata ufficialmente nella comunità delle suore di clausura del Monastero di Grandate, e l'intera chiesa del Santissimo Salvatore di Grandate piena di famigliari, amici e conoscenti ha gioito con lei.
Una cerimonia solenne e toccante quella celebrata dal vescovo Diego Coletti, inaspettatamente iniziata con un saluto e un ringraziamento in inglese in onore della famiglia di suor Marie Noemi, arrivata dall'Irlanda ma trapiantata a Rovellasca. Parole semplici, quelle del vescovo, che hanno ricordato l'importanza e il coraggio di questa scelta: «Noi tutti ti ringraziamo per la nostra guarigione, che da oggi avviene anche grazie a te - ha detto monsignor Coletti - grazie a te che hai saputo cogliere la vita autentica e hai saputo sentire lo spirito vitale che Gesù ci infonde».
Suor Marie Noemi ha confermato la sua professione di fede portando una candela accesa dalla madre priora Maria Tarcisia Biraghi di fronte al vescovo e successivamente sdraiandosi a terra. Prona, con la testa rivolta all'altare, ha iniziato la sua nuova vita dedicata alla preghiera e alla carità.
Durante il rito le sono stati consegnati i simboli della sua vita monastica: ha indossato un nuovo abito e un velo nero, abbandonando quello bianco di chi è ancora incerto nella sua fede; un anello, simbolo nuziale e della sua fedeltà a Cristo; l'ostensorio, simbolo di appartenenza alla famiglia monastica delle adoratrici del Santissimo Sacramento, e infine il libro della preghiera, fondamento della sua opera di salvezza verso il genere umano.
Una volontà, quella di dedicarsi alla preghiera, che è emersa più volte durante la cerimonia. In una lettera affidata alla lettura del vescovo, suor Marie ha detto di «aver bisogno delle preghiere, di volere che Dio rincuori le membra stanche e che la pace che Dio dona possa arrivare a tutte noi e a tutti fuori di qui».
Suor Marie si è congedata dalla sua vecchia vita di architetto trentenne in carriera con un abbraccio e un grande sorriso. Un sorriso che l'ha accompagnata oltre la grata che rappresenta un nuovo inizio, nella consapevolezza di avere finalmente trovato la propria strada.
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