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Sabato 13 Aprile 2013
Burocrazia per gli impiantisti
In extremis la proroga
Le nuove regole mettevano in crisi gli artigiani. Ecco come funzionavano
L'ennesimo pezzo di carta, funzionale a ottenere una proroga di sei mesi nel corso della quale guadagnarsi un attestato - quello di operatore abilitato - che in un quadro normativo normale sarebbe superato di fatto dall'esperienza accumulata in anni di lavoro. In Italia, però, così non è e, nonostante decenni di lavoro sul campo, per centinaia di impiantisti comaschi (e, seppur con obblighi più limitati, perfino per gli autoriparatori che ricaricano l'aria condizionata) si rivela necessario tornare a scuola.
«Con la novità - spiega Francesco Vitale (Confartigianato Como) - gli installatori che operano nella climatizzazione e nella refrigerazione avevano l'obbligo di iscriversi in un apposito registro. Per ottenere il patentino, e l'abilitazione dell'azienda, devono sostenere un corso di tre giorni, superare un esame e certificare l'impresa».
«Chi fa le leggi - dice Alberto Bergna, direttore di Cna Como - non sa cosa accade nel Paese reale. Così fosse, non richiederebbe a impiantisti che lavorano con refrigeratori e sistemi di raffrescamento da decenni di superare un esame per continuare a fare ciò che da sempre svolgono con grandi capacità».
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